Libertà civili nell’era digitale
Le potenzialità della tecnologia vengono quotidianamente evidenziate e celebrate nel generale dibattito pubblico. Inoltre, oggi numerosi strumenti tecnologici giocano un ruolo chiave nel portare alla luce violazioni dei diritti umani. Si tratta però anche anche un'arma a doppio taglio che può essere utilizzata con effetti deleteri per diritti come privacy, libertà di espressione e movimento, oltre che per la sicurezza nazionale. Sebbene l’Italia sia in una posizione chiave in questo contesto, il suo ruolo e le sue politiche sono spesso ignorate e non analizzate dai media e dall’opinione pubblica. Il divario digitale è una delle cause principali, sia dal punto di vista infrastrutturale che culturale, e influenza tutte le componenti della società, dai media alla politica, dai cittadini alle organizzazioni della società civile.

L'obiettivo del programma “Libertà civili nell'era digitale” è di avanzare ed espandere gli standard di diritti umani, con una combinazione di attività di advocacy, divulgazione, lobbying e contenzioso strategico.

Il programma interseca tutte le attività della nostra organizzazione: come coalizione di associazioni che lavorano per i diritti umani, la sicurezza e la privacy delle persone che lavorano con noi e che noi lavoriamo per tutelare è assolutamente cruciale.

Salvare vite non è un reato. Il caso Iuventa, 7 anni dopo.

di Marco Biondi Salvare vite non è reato. Dopo 7 anni, la Procura di Trapani ha chiesto il non luogo…

Libertà di espressione
Quest'area di lavoro si concentra sulla difesa della libertà di espressione e del diritto alla privacy e al controllo dei propri dati personali, contro la sorveglianza di massa, la censura e altre pratiche che mettono a rischio le libertà civili. Ci proponiamo inoltre di fornire strumenti di “sicurezza digitale” agli attivisti e ai cittadini con formazione e campagne pubbliche di sensibilizzazione.
Il mondo al contrario del Generale Vannacci

Il mondo al contrario del Generale Vannacci

L'articolo è di Serafino Marco Fiammelli, militare per 41 anni, membro fondatore e già presidente dell'associazione Lgbti ebraica Magen David…

La guerra che si combatte anche sui social (e ai social)

La guerra che si combatte anche sui social (e ai social)

Venerdì 4 Marzo, in Russia, Vladimir Putin ha introdotto una legge nel tentativo straordinario di mettere al bando l’informazione nell’era…

“È accaduto, può accadere ancora”. La Senatrice Segre scrive a Cild

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Questo che riportiamo di seguito è il saluto che la Senatrice Liliana Segre ha voluto inviarci in occasione della lettura…

Cybersecurity
Molte aziende europee esportano software che viene usato per sorveglianza e repressione da regimi o governi autoritari. In Europa la legge sulle esportazioni è stata già violata o aggirata con effetti su attivisti e dissidenti. Il leak subito da Hacking Team (azienda italiana leader del settore) rivelano che anche società italiane sono coinvolte in questo tipo di mercato: come società civile chiediamo quindi trasparenza e accountability su esportazioni di prodotti che possono essere usati per violare diritti umani.
I VPN: Come proteggere la propria privacy online

I VPN: Come proteggere la propria privacy online

Una buona parte della nostra vita si svolge online. Sulla rete lavoriamo, ricerchiamo prodotti da comprare, troviamo il compromesso migliore…

CATALANGATE: captatori informatici per spiare gli indipendentisti catalani

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L’indagine condotta dall’istituto di ricerca canadese Citizen Lab insieme al New Yorker, pubblicata ad aprile 2022, ha dimostrato che tra…

Coronavirus e controllo tecnologico: il sonno della ragione genera mostri

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*scritto da Edoardo Valentino e Nicolo Bussolati di StraLi L’esperienza della Corea del Sud e del Giappone ha evidenziato come l’utilizzo…