Conoscere i propri diritti è il primo passo per farli valere: scopri come!
Lei ha il diritto di rimanere in silenzio. Qualsiasi cosa dirà potrà e sarà usata contro di lei in tribunale. Ha diritto a un avvocato durante l’interrogatorio. Se non può permettersi un avvocato, gliene sarà assegnato uno d’ufficio.
Il Miranda warning – la dichiarazione letta dagli agenti Usa al momento di un fermo – è un elemento chiave di ogni film d’azione che si rispetti. L’intento della dichiarazione è chiaro, il fermato – anche il peggiore tra i criminali disegnati dagli sceneggiatori di Hollywood – deve essere messo a conoscenza dei suoi diritti, affinché possa farli valere.
La mancata conoscenza dei propri diritti – e di quelli degli altri – infatti, può essere lesiva al momento del fermo/arresto, così come in molti altri aspetti della nostra vita.
Per questo abbiamo deciso di scrivere delle brevi guide essenziali, immaginando le situazioni o gli eventi in cui potrebbero essere più utili.
Ve le proponiamo tutte qui di seguito.
Know Your Rights: guida ai tuoi diritti davanti alle forze di polizia
Solo nel 2015 in Italia quasi 1 milione di persone sono state arrestate o fermate dalle forze di polizia. Un numero piuttosto impressionante di individui è stato insomma oggetto di provvedimenti temporanei restrittivi della libertà personale ad opera delle forze dell’ordine e si è quindi trovata a transitare in caserme e stazioni di polizia. Per questo, in collaborazione con Associazione Antigone, abbiamo voluto mettere insieme una guida essenziale che illustri in maniera chiara ed accessibile a tutti i diritti di cui si è titolari davanti alle forze di polizia e durante l’intera durata dello stato di arresto o fermo.
Ecco la nostra guida in Italiano, Inglese e Francese
Know your rights: guida alla solidarietà in mare
È in corso un attacco senza precedenti alla solidarietà in mare.
Le organizzazioni non governative (Ong) che compiono azioni di salvataggio nel pericoloso tratto di mare tra la Sicilia e la Libia sono ormai da mesi bersaglio di una campagna martellante da parte di media, politici e procuratori. Le Ong sono accusate, a turno, di fungere da “pull factor” per i migranti, di essere – volenti o nolenti – conniventi con i trafficanti o addirittura co-responsabili del numero drammatico di morti in mare. Il Governo è arrivato a chiudere i porti.
In questo contesto diventa fondamentale chiedersi: come funzionano davvero le missioni di ricerca e salvataggio in mare? E ancora: salvare la vita in mare è un obbligo, e per chi? Cos’è esattamente un luogo sicuro? Come sono organizzate le missioni di ricerca e salvataggio (Sar) e perché è sorta la necessità di intervento di navi private? Che norme si applicano in alto mare, a bordo e in porto?
Tutte le risposte nella nostra guida sulla solidarietà in mare, qui nella versione inglese.
Quali sono le responsabilità dei comandanti delle navi che effettuano soccorsi e gli obblighi degli stati nei confronti dei naufraghi? Alla luce dei numerosi casi in cui nei mesi scorsi si sono riscontrate nuove gravi violazioni delle norme internazionali, europee e nazionali in tema di salvataggio in mare e diritto di asilo, abbiamo deciso di aggiornare la nostra guida sulla solidarietà in mare. Scarica e leggi la nostra nuova guida.
Know your rights. La nostra guida per i consumatori di cannabis
In Italia oltre 6 milioni di persone fumano o hanno fumato cannabis. Molti di questi sono giovani o giovanissimi.La risposta dello Stato dinanzi a questi consumi di massa è stata sempre di carattere penale e repressivo, come dimostra l’impatto dei detenuti per reati di droga sul totale della popolazione carceraria: alla fine del 2016 18.702 persone erano in carcere per questo motivo, il 34,2% del totale di chi era recluso in un istituto di pena. Altissimo è anche il numero delle persone segnalate al Prefetto per il consumo personale nel 2016 furono 32.687, nell’80% dei casi consumatori di cannabinoidi. A questi, pur non aprendosi le porte del carcere, si applicano tutta una serie di misure, che possono portare a conseguenze negative nel normale svolgimento delle proprie vite.
Ecco perché è importante conoscere le attuali leggi, cosa prevedono e quali sono i rischi per chi decide di consumare cannabis.
Proprio ai consumatori di cannabis si rivolge la nostra guida, preparata nell’ambito della campagna “Non me la spacci giusta”.
Proteggi i tuoi dati personali: guida pratica per saperne di più
La tutela dei dati personali è un tema vasto e articolato, che coinvolge molti aspetti della nostra vita quotidiana. Molti sono i rischi associati, rischi di cui spesso non ci rendiamo conto.
Ogni dato relativo alla nostra persona, una volta aggregato con altre informazioni, può essere infatti usato da istituzioni pubbliche ed aziende private per compilare “un puzzle” con l’immagine della nostra persona, che diventa sempre più preciso man mano che vengono somministrati nuovi dati. Questo puzzle può essere usato a molti scopi: per vendere prodotti sempre più personalizzati, ad esempio. Molte altre volte, invece, il prodotto ad essere venduto siamo proprio noi: i nostri dati, le nostre abitudini.
Per questo abbiamo deciso di realizzare e proporvi una guida introduttiva per saperne di più.
Anagrafe e diritti: cosa cambia con il decreto Salvini
Le misure contenute nel decreto Salvini, ora convertito in legge, hanno causato notevoli ripercussioni sui diritti di coloro che hanno bisogno di protezione, sul sistema di accoglienza e sulle possibilità di integrazione degli stranieri in Italia. Tra queste, i cambiamenti apportati alla normativa precedente stanno incidendo sulle possibilità di accesso ad alcuni diritti finora riconosciuti ai cittadini stranieri regolarmente presenti sul territorio italiano. Già più di cento amministrazioni comunali, in tutta Italia, hanno fortemente criticato alcune disposizioni della legge, poiché lesive dei diritti fondamentali e di dubbia costituzionalità perché discriminatoria. Il decreto, infatti, è andato a incidere sulle modalità di iscrizione all’Anagrafe da parte dei soggetti stranieri e potrebbe comportare il rifiuto da parte della pubblica amministrazione (e dunque di enti come scuole o asili nido, Asl, Centri per l’impiego) e di soggetti privati (come le banche per l’apertura di un conto corrente) di erogare servizi.
Come ottenere allora l’iscrizione anagrafica? La mancata iscrizione avrà ripercussione sull’accesso a servizi quali il Servizio Sanitario Nazionale, corsi di formazione e Centri per l’impiego?
Proprio per rispondere a queste domande – e per fornire prime indicazioni utili agli operatori di diritto in tema di iscrizione anagrafica ed accesso ai servizi – abbiamo realizzato questa breve guida.
Accesso alle cure per i malati cronici ai tempi del Covid-19
Con l’emergenza Covid-19, molti malati cronici hanno visto chiudere i reparti ospedalieri dove avveniva la somministrazione dei farmaci di cui avevano bisogno in day hospital.
Per ottenere che i pazienti riuscissero a evitare interruzioni dei piani terapeutici, abbiamo prima fatto appello al Ministero Della Salute, poi richiesto di autorizzare l’autosomministrazione, con invio del farmaco presso la farmacia più vicina, o la somministrazione mediante medico curante. Abbiamo poi ottenuto dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) una circolare che prorogasse automaticamente di 90 giorni (senza obbligo di recarsi in ospedale o da uno specialista) tutti i piani terapeutici in scadenza tra marzo e aprile per pazienti affetti da patologie croniche e per pazienti anziani.
Con la guida Accesso alle cure per i malati cronici ai tempi del Covid-19, infine, intendiamo rispondere ad ulteriori questioni (su cure, eventuali ricoveri, misure ad hoc durante l’emergenza coronavirus in favore dei malati cronici e altro) che i pazienti possono incontrare. Con un focus specifico dedicato ai pazienti affetti da orticaria cronica spontanea.
Aiutare i malati cronici in questa fase di emergenza vuol dire non solo proteggere la salute di soggetti vulnerabili, ma anche tutelare la salute pubblica. Evitare che i pazienti cronici rechino al pronto soccorso per interruzione della terapia significa non solo proteggerli ma anche disinnescare una bomba sanitaria, evitare il diffondersi del contagio del Covid-19.
Regolarizzazione 2020: ecco le nostre F.A.Q.
Dopo settimane di discussioni e incertezze, il cosiddetto Decreto Rilancio (decreto legge 19 maggio 2020, n. 34), all’art. 103, ha finalmente disciplinato le procedure di regolarizzazione ed emersione dei cittadini italiani o stranieri impegnati in attività lavorative nell’ambito di alcuni determinati settori. Questo intervento normativo è arrivato in un momento storico in cui da diversi fronti era stata sottolineata la necessità di un provvedimento del genere, fondamentale innanzitutto per far sì che le centinaia di migliaia di invisibili potessero compiere il primo passo per regolarizzare il proprio status in Italia e vedere i propri diritti finalmente riconosciuti.
L’articolo 103 del Decreto Rilancio ha previsto due possibilità di regolarizzazione. Da una parte, il datore di lavoro italiano, comunitario o straniero titolare di permesso di soggiorno UE di lungo periodo possono presentare la domanda per la regolarizzazione di cittadini stranieri per sottoscrivere un nuovo contratto di lavoro subordinato o far emergere un rapporto di lavoro irregolare instaurato con cittadini italiani o stranieri. Dall’altra, il decreto prevede che gli stranieri il cui permesso di soggiorno sia scaduto dal 31 ottobre 2019 possano richiedere un nuovo permesso della durata di 6 mesi per cercare un lavoro. In tutti questi casi, i datori di lavoro e/o i soggetti interessati alla regolarizzazione devono soddisfare una serie di requisiti indicati nel Decreto Rilancio, nel successivo decreto interministeriale e nelle circolari del dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione e del dipartimento della Pubblica sicurezza.
Ma quali sono questi requisiti? A chi bisogna rivolgersi per presentare la domanda? E quali documenti bisogna presentare? Abbiamo deciso di raccogliere e rispondere a queste e altre domande sui requisiti e le modalità di presentazione nella nostra nuova pubblicazione “Regolarizzazione 2020 – Frequently Asked Questions”.