Know your rights. La nostra guida per i consumatori di cannabis

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In questi giorni torna alla Camera la discussione sulla cannabis. Tuttavia il testo del disegno di legge è ben diverso da quello che, sempre a Montecitorio, arrivò nel luglio del 2016. Infatti di quella proposta – presentata da oltre 300 parlamentari riuniti nell’intergruppo cannabis legale – che prevedeva la legalizzazione della marijuana a scopo ricreativo non resta più niente. Il testo attuale si limita alla sola cannabis terapeutica, peraltro già legale in Italia dal 2007.

Per rispondere a questa mancata riforma abbiamo deciso di lanciare una apposita guida.

Nessuna possibilità di cambiare le attuali leggi che, da trent’anni, dimostrano tutto il loro effetto nefasto, portando all’incarcerazione di decine di migliaia di persone e a costi sociali ed economici altissimi. I costi sociali, in particolare, hanno interessato i tanti giovani che, finiti nel sistema repressivo, ne subiscono per tutta la vita le conseguenze, sia a livello professionale che per lo stigma che accompagna i consumatori.

Ed è proprio ai consumatori di cannabis che si rivolge la terza guida “Know your rights” che abbiamo preparato per voi, nell’ambito della campagna Non me la spacci giusta.

 

Molte sono le domande che trovano risposta: Il consumo di cannabis è un reato penale? Quali sono i possibili rischi per chi consuma marijuana e ne venga trovato in possesso? Sulla base di quali elementi si distingue l’uso personale dallo spaccio? Cosa accade se vengo fermato mentre guido sotto l’effetto di sostanze?

In Italia oltre 6 milioni di persone fumano o hanno fumato cannabis. Molti di questi sono giovani o giovanissimi. Infatti il 34% circa degli studenti tra i 15 e i 19 anni ha dichiarato che nel corso della propria vita avrebbe utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale, cannabis su tutte.
La risposta dello Stato dinanzi a questi consumi di massa è stata sempre di carattere penale e repressivo, come dimostra l’impatto dei detenuti per reati di droga sul totale della popolazione carceraria: alla fine del 2016 18.702 persone erano in carcere per questo motivo, il 34,2% del totale di chi era recluso in un istituto di pena. La grande maggioranza di loro hanno violato l’articolo 73 del Testo Unico sugli Stupefacenti e quindi sono finiti in carcere per reati inerenti il possesso di sostanze e non il traffico illecito.

Altissimo è anche il numero delle persone segnalate al Prefetto per il consumo personale nel 2016 furono 32.687, nell’80% dei casi consumatori di cannabinoidi. A questi, pur non aprendosi le porte del carcere, si applicano tutta una serie di misure, delle quali parliamo nella guida, che possono portare a conseguenze negative nel normale svolgimento delle proprie vite. Il tutto per una condotta priva di qualsiasi pericolosità sociale.

Ecco perché è importante conoscere le attuali leggi, cosa prevedono e quali sono i rischi per chi decide di consumare cannabis: leggete, scaricate e condividete la nostra guida!