I diritti dei transgender alla Corte Suprema: il caso di Gavin Grimm

Gavin Grimm
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Gavin Grimm è una persona transgender ossia la sua identità di genere non rientra nella divisione binaria tra maschile e femminile così come è comunemente concepita. Gavin si sente un ragazzo, si comporta come un ragazzo, si definisce un ragazzo, malgrado possegga dei cromosomi sessuali femminili. Nel 2014 ha cambiato nome iniziando a vivere pienamente e anche legalmente come un ragazzo. Una vita “normale” come tutti gli altri suoi compagni di scuola. Per questo, quando deve utilizzare il bagno, va in quello dei ragazzi e non in quello delle ragazze.

Per un po’ di tempo questo non ha causato nessun tipo di problema, fino a quando alcuni genitori non hanno protestato e chiesto alla scuola di intervenire affinché fosse imposto a Gavin di usare il bagno delle ragazze. Nelle testimonianze rilasciate Gavin denuncia offese subite da parte di alcuni genitori per il suo essere “diverso”. Ma non ha fatto marcia indietro, anzi, ha voluto combattere per i propri diritti.

Ne è nata una causa che ha percorso i vari gradi di giudizio e che infine ha raggiunto i banchi della Corte Suprema degli Stati Uniti. Un passo sicuramente importante. Dopo la sentenza storica sul matrimonio tra persone dello stesso sesso (same-sex marriage), che tipo di decisione prenderà, oggi, la Corte?

Per Matteo Winkler, Professore di Diritto Internazionale all’HEC di Parigi e socio di Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford:

“la Corte Suprema su temi inerenti all’orientamento sessuale e all’identità di genere – specialmente sul primo caso, perché sul secondo non risultano decisioni recenti – è sempre stata divisa tra conservatori e progressisti. Il giudice Kennedy ha sempre guidato i secondi, ma la morte di Scalia e la vittoria di Trump porteranno alla sua sostituzione con un altro conservatore. Nell’assetto della Corte non dovrebbe cambiare molto, sostituendo un conservatore con un altro, ma è chiaro che il nuovo nome potrebbe esercitare una grande influenza”.

Si tratta quindi un esito incerto, dove giocherà un ruolo importante anche la visione del mondo dei giudici. Winkler aggiunge che “le dinamiche e gli equilibri interni alla corte sono poco visibili all’esterno, e quindi una volta nominato il nuovo giudice, potrebbero esserci delle sorprese in positivo”.
C’è quindi una forte cautela. Tuttavia, conclude Winkler, il fatto che la Corte abbia accolto il ricorso è positivo, poiché ha valutato che ci fossero gli estremi per una pronuncia a livello federale.

Questo ha un significato molto importante, non solo dal punto di vista simbolico, ma anche fattivo. Infatti, fino ad oggi queste tematiche, come l’utilizzo dei bagni nelle scuole da parte di persone transgender, sono state sempre oggetto di discussioni solo a livello locale. Oggi la discussione pubblica è al livello più alto di sempre.

In caso di vittoria, inoltre, Gavin avrà ottenuto non solo un riconoscimento a un suo diritto per vivere la propria vita liberamente e in tranquillità, come tutti i suoi coetanei, ma avrà contribuito a dare una mano a una battaglia sui diritti civili delle persone LGBTQI negli Stati Uniti, consentendo al Paese di fare un ulteriore passo avanti rispetto ai tanti progressi fatti in questi ultimi otto anni.

 

Approfondimento a cura di Federico Quadrelli.