Settimana della Memoria, CILD ricorda lo sterminio di rom e donne
Lo sterminio dei rom e delle donne, quelle ebree ma non solo. Anche quest’anno la nostra Coalizione ha deciso di organizzare due convegni durante la Settimana della Memoria per ricordare e raccontare le persecuzioni e i crimini che furono commessi dai regimi nazista e fascista negli anni ‘30 e 40 del secolo scorso.
Ci sono fatti storici che non possono e non devono finire nell’oblio. La memoria è un’arma potente e lo è ancor di più in un’epoca come quella attuale, dove l’odio verso l’altro viene utilizzato come strumento di consenso politico gettando così le basi per incorrere in pericolose derive razziste e xenofobe. Anche quest’anno perciò ricorderemo questi fatti. Lo faremo, come avvenuto in passato, raccontando storie meno conosciute. Da una parte quella del genocidio di Rom e Sinti, dall’altra la persecuzione delle donne.
Il convegno “Il genocidio di Rom e Sinti durante il nazi-fascismo. Una memoria rimossa” si terrà il 27 gennaio alle ore 11.00 presso il Senato della Repubblica, Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro (Piazza Capranica 72).
All’evento organizzato da CILD, su iniziativa della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei Diritti Umani e con la collaborazione dell’Associazione 21 Luglio, parteciperanno: Patrizio Gonnella (presidente CILD), Robert Rydberg (ambasciatore svedese in Italia), Carlo Stasolla (presidente dell’Associazione 21 Luglio), Paola Trevisan (antropologa) e Majgull Axellson (Scrittrice, autrice del libro “Io non mi chiamo Miriam”).
In particolare con quest’ultima affronteremo questa vicenda intrecciando storie di ebrei e rom. «Io non mi chiamo Miriam» è infatti ciò che dice di colpo un’elegante signora svedese il giorno del suo ottantacinquesimo compleanno, di fronte al bracciale con il nome inciso che le regala la famiglia. Miriam infatti è Malika, una ragazzina rom che sopravvisse ai campi di concentramento fingendosi ebrea, infilando i vestiti di una coetanea morta durante il viaggio da Auschwitz a Ravensbrück. Così Malika diventò Miriam, e per paura di essere esclusa, abbandonata a se stessa, o per un disperato desiderio di appartenenza continuò sempre a mentire, anche quando fu accolta calorosamente nella Svezia del dopoguerra, dove i rom, malgrado tutto, erano ancora perseguitati. Con l’autrice di questa storia ci interrogheremo sull’identità – etnica, culturale, ma soprattutto personale – attraverso la storia di Miriam/Malika, una persona sola al mondo, costretta nel lager come per il resto della vita a tacere, fingere e stare all’erta, a soppesare ogni sguardo senza mai potersi fidare di nessuno, a soffocare i ricordi, i rimorsi, il dolore per gli affetti perduti.
Il 31 gennaio si terrà invece il convegno “Le ebree e le altre. Il nazismo contro le donne” organizzato da CILD insieme a Magen David Kashet Italia, gruppo lgbt/ebraico. L’appuntamento è alla Casa Internazionale delle Donne a partire dalle ore 18.00.
Parteciperanno: Patrizio Gonnella (presidente CILD), Serafino Marco Fiammelli (presidente MDKI), Anna Segre (psicoterapeuta e docente), Marilina Rachel Veca (scrittrice, presidente Rinascere/Amicizia Italo Serba Onlus), Emma Halfon.
Con i relatori parleremo del ruolo, a lungo trascurato dagli storici, imposto alle donne dal regime nazista. Ruolo di importanza cruciale per garantire la vittoria del Terzo Reich. Dalla salita di Hitler al potere, furono compiuti massicci sforzi pubblicitari e sanitari per ottenere l’incremento delle nascite ‘ariane’ e bloccare le nascite nelle razze inferiori, in una escalation di strumentalizzazione che non risparmiò nessun colpo e passò anche sopra i valori di famiglia e religione, facendo assurgere il Reich a famiglia e religione di ogni donna tedesca.
Racconteremo inoltre la violenza dimenticata e misconosciuta degli Ustascia, fiancheggiatori dei nazisti, che si scatenò fra il 1941 e il 1945 nei campi della Croazia che vanno sotto il nome di Jasenovac. Un progetto lucido e crudele di sterminio di ebree, serbe ortodosse e militanti politiche.
Per l’evento del 27 gennaio, che si terrà al Senato, l’accesso alla sala – con abbigliamento consono e, per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta – è consentito fino al raggiungimento della capienza massima. I giornalisti dovranno accreditarsi secondo le modalità consuete inviando un fax allo 0667062947.
Per l’evento del 31 gennaio l’accesso è libero e non sarà necessario accreditarsi.