Alleanza fatale: il ruolo degli stati europei negli attacchi dei droni USA
Amnesty International, con l’aiuto di numerosi membri dell’EFAD (European Forum on Armed Drones, ha individuato e analizzato i modi in cui Germania, Paesi Bassi, Regno Unito e Italia stanno aiutando gli Stati Uniti nel suo controverso programma che utilizza droni armati. Il nuovo rapporto, intitolato “Deadly assistance: The role of European States in US drone strikes” (“Assistenza fatale, il ruolo degli stati europei negli attacchi dei droni statunitensi“), spiega come questi stati possano essere ritenuti responsabili di aver violato il diritto internazionale.
Il supporto fornito dagli stati europei spazia dalla condivisione dell’intelligence utilizzata per tracciare le persone e colpirle in maniera mirata con i droni alla facilitazione dell’infrastruttura per le comunicazioni e alla trasmissione di informazioni tra gli operatori dei droni e i loro droni, e/o alla creazione di una base da dove i droni armati possono decollare. Il rapporto giunge in un momento cruciale, poiché il presidente Trump, che dovrebbe semplificare le norme relative ai droni da esportazione verso altri paesi, ha ampliato il programma dei droni statunitensi e ha indebolito le leggi e le procedure che controllano l’uso dei droni armati.
Gli attacchi per mezzo di droni vengono inoltre effettuati in segretezza, impedendo alle vittime di consegnare gli stati alla giustizia per aver violato le norme di diritto internazionale. Lo stesso velo di segretezza sta rendendo ‘difficile stabilire quali salvaguardie – se esistenti – gli stati europei mettono in atto per assicurarsi che non stiano fornendo supporto agli attacchi illegali di droni.’
*Questo articolo è una traduzione dell’originale pubblicato in inglese su EFAD, lo European Forum on Armed Drones, di cui anche CILD fa parte: “Deadly Assistance: The role of European states in US Drone Strikes“. La traduzione è a cura di Andrea Li.
Foto di copertina di U.S. Pacific Fleet, via Flickr – Licenza (CC BY-NC 2.0)