Explainer: Che cos’è e come funziona l’ONU

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Oggi in tutto il mondo si celebra la giornata delle Nazioni Unite.
Ma che cos’è esattamente l’ONU, come funziona ed a cosa serve?
Vi proponiamo un riepilogo essenziale nel nostro explainer.

Che cosa sono le Nazioni Unite?

Le “Nazioni Unite” sono un’organizzazione intergovernativa fondata nel 1945 i cui membri sono gli Stati. Ad oggi sono 193 le Nazioni in tutto il mondo che fanno parte dell’Organizzazione.

La sede principale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) è New York.
Esistono però anche uffici a Ginevra, Vienna e Nairobi, dove si trovano ad operare altre importanti organizzazioni internazionali, collegate alle Nazioni Unite e un importante organo dell’Organizzazione – e cioè la Corte Internazionale di Giustizia – ha sede a L’Aia, in Olanda.

Quando e come nascono le Nazioni Unite?

Le Nazioni Unite possono essere viste come il superamento della Società delle Nazioni, che fu un primo tentativo di mettere assieme degli Stati Sovrani per garantire la pace nel mondo, voluto dall’allora Presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson. Il progetto fallisce però con lo scoppio della seconda guerra mondiale.

Le Nazioni Unite nascono quindi con uno scopo simile a quello della Società delle Nazioni, per volontà di un altro Presidente degli Stati Uniti d’America, Franklin Delano Roosvelt, e si concretizzano a seguito della sottoscrizione da parte di 50 Stati di uno Statuto, la Carta delle Nazioni Unite, con cui si specificano gli scopi dell’Organizzazione, la sua struttura e gli organi che la compongono.

La carta viene sottoscritta il 26 giugno 1945 ed entra in vigore il 24 ottobre dello stesso anno, dopo la ratifica da parte della maggioranza degli Stati firmatari, tra cui USA, URSS, Cina, Gran Bretagna e Francia.

Quali sono gli organi delle Nazioni Unite?

Gli organi previsti dalla Carta delle Nazioni Unite sono sei: l’Assemblea Generale. il Consiglio di Sicurezza, il Consiglio economico e sociale, Consiglio di gestione fiduciaria, la Corte Internazionale di Giustizia e il Segretariato Generale.

Quali funzioni hanno questi organi e come funzionano?

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (via Wikimedia).
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (via Wikimedia)

L’Assemblea Generale è il principale organo deliberante dell’organizzazione, ed è il luogo di rappresentanza universale, poiché lì siedono i rappresentanti di tutti gli Stati Membri. Ciascuno Stato esprime un solo voto. I rappresentanti esprimono le posizioni dei loro Governi. Le competenze dell’Assemblea sono ampie e generali. Le decisioni che vengono prese dall’Assemblea Generale, solitamente con una maggioranza dei 2/3 dei membri presenti e votanti su questioni importanti come quelle di bilancio, l’ammissione di nuovi membri, la pace e la sicurezza, prendono il nome di raccomandazioni.

Le decisioni dell’Assemblea non sono però vincolanti per i Governi, perché siamo in un regime di soft law (concetto utilizzato in giurisprudenza per indicare la qualità dell’insieme di atti, decisioni, posizioni, prese da strutture sovranazionali comunitarie, che non sono vincolanti per l’attività degli Stati). Questo naturalmente ha un impatto sull’efficacia delle iniziative dell’Assemblea Generale, poiché è la volontà dei singoli Stati di rispettare determinati impegni o di applicare determinate decisioni che conta.

Le attività delle Nazioni Unite sono poi realizzate per conto dell’Assemblea Generale dai vari comitati od organi creati dall’Assemblea stessa, dal Segretario Generale e dalle conferenze internazionali. 

Il Consiglio di Sicurezza ONU (via Wikimedia).
Il Consiglio di Sicurezza ONU (via Wikimedia)

Il Consiglio di Sicurezza è composto da 5 membri permanenti, che sono gli Stati Uniti, la Russia, la Cina, la Gran Bretagna e la Francia e da 10 membri non permanenti eletti dall’Assemblea Generale ogni due anni. Il Consiglio è l’organo con la responsabilità di deliberare sulle questioni inerenti la pace e la sicurezza e si riunisce, di norma, due volte all’anno, fatti salvi casi di emergenza.
La particolarità del Consiglio è che i membri permanenti hanno un potere nettamente superiore rispetto ai non permanenti. Infatti, ciascun membro permanente ha il cosiddetto potere di veto sugli atti del Consiglio (nel senso che se uno di questi Membri permanenti si esprime con un voto negativo la proposta può essere bloccata): decisioni non vincolanti, e cioè raccomandazioni, ma anche decisioni vincolanti per i Governi degli Stati Membri, e in questo caso si parla di risoluzioni (si pensi per esempio all’intervento militare in Kosovo, autorizzato appunto con la Risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza).
Queste iniziative, votate a maggioranza dai membri permanenti più i membri elettivi dell’Assemblea, sono riconosciute come vincolanti: dopotutto, la votazione avviene in seno al Consiglio, dove siedono le maggiori potenze del mondo, che si accordano tra di loro per il raggiungimento di determinati obiettivi. Infatti, il Consiglio può essere interpellato per risolvere controversie di natura pacifica o per prendere iniziative contro uno Stato che abbia violato o rappresenti una minaccia per la pace. Possono essere applicate sanzioni economiche, dei blocchi, invio di forze speciali (i caschi blu) o realizzare un vero e proprio intervento militare. In questo caso gli Stati membri devono garantire l’appoggio militare.
Tutto questo insieme di caratteristiche, possibilità e poteri, rende il Consiglio l’organo principale delle Nazioni Unite, andando oltre i poteri dell’Assemblea stessa.
Il punto è che, come già osservato, nel Consiglio siedono le principali potenze mondiali, economiche e militari. Si tratta di un consesso ristretto, dove le decisioni possono essere prese con maggiore rapidità e dove esiste, anche per queste ragioni, un problema dal punto di vista della democraticità: i Paesi economicamente e militarmente più forti prendono le decisioni e di fatto amministrano le faccende del globo. A queste decisioni, gli altri Stati devono spesso adeguarsi.

Il Segretario Generale ONU António Guterres (via Wikimedia)
António Guterres prossimo Segretario Generale dell’ONU(via Wikimedia)

 

Il Segretariato Generale è presieduto dal Segretario Generale, che è eletto dall’Assemblea Generale, su proposta del Consiglio, per una durata di cinque anni, ed ha la funzione di sostenere le attività degli altri principali organi e d’amministrare i progetti e le iniziative che questi propongono. L’attuale Segretario Generale dell’ONU è il sudcoreano Ban Ki-Moon, che il 1° gennaio 2017 cederà il posto al portoghese António Guterres.

Il Consiglio Economico e Sociale è composto da 54 membri eletti dall’Assemblea Generale ed ha competenza per quello che attiene i fini socio-economici dell’Organizzazione, dunque per l’elaborazione di progetti e piani per uno sviluppo economico e sociale che offra migliori condizioni di vita per le persone nelle varie parti del mondo.

Il Consiglio di Gestione Fiduciaria è un organo che ha la funzione di gestire territori che non sono autonomi (per esempio le colonie nel dopo guerra). Le attività del Consiglio di Gestione Fiduciaria sono sospese dal 1994.

La Corte Internazionale di Giustizia (via UN Photos).
La Corte Internazionale di Giustizia (via UN Photos)

La Corte Internazionale di Giustizia ha sede a L’Aia ed è costituita da 15 giudici eletti dall’Assemblea Generale e dal Consiglio di Sicurezza tra persone che ne abbiano i requisiti nei rispettivi Paesi di origine e restano in carica 9 anni e possono essere rieletti. Nell’esercizio del loro mandato i giudici sono coperti dall’immunità diplomatica per garantire la loro indipendenza e sicurezza. Il percorso che porta all’elezione dei giudici è suddiviso in due momenti: la selezione dei candidati da parte degli Stati e poi le votazioni separate in Assemblea e nel Consiglio, in questo caso senza alcuna distinzione tra membri permanenti e non. La Corte ha essenzialmente due competenze specifiche: la prima è quella di risolvere i contenziosi tra Stati, la seconda è quella consultiva (in pratica, Assemblea e Consiglio possono chiedere alla Corte pareri su qualsiasi questione di carattere giuridico).

Quali altre strutture compongono le Nazioni Unite e che funzioni svolgono?

Esistono programmi, fondi e agenzie specializzate che costituiscono quella che viene chiamata la UN Family. Di seguito un breve elenco delle principali strutture e relativi scopi e funzioni:

UNDP – Programma per l’eradicazione della povertà nel mondo attivo in 170 Paesi. Il programma svolge un ruolo fondamentale nel sostegno ai Paesi per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio.

UNICEF – Forse il fondo più conosciuto delle Nazioni Unite. Ha uno scopo a lungo termine di sostegno allo sviluppo e alla tutela dei minori nel mondo.

UNHCR – L’alto commissariato per i rifugiati offre protezione internazionale ai richiedenti asilo e ne facilita il rientro quando l’emergenza è conclusa. Opera i tutto il mondo e sotto la sua protezione si trovano attualmente 55 milioni di persone, tra richiedenti asilo, apolidi, sfollati interni per cause anche naturali. Ha sede a Ginevra e Filippo Grandi è attualmente l’alto commissario.

Filippo Grandi (via UNHCR Photo).
Filippo Grandi (via UNHCR Photo).

WFP – Il Programma internazionale del cibo. Ha lo scopo di eradicare la fame nel mondo ed è l’agenzia più grande: ogni anno il programma dà sostegno ad oltre 80 milioni di persone in 75 Paesi.

Accanto ai fondi, ai programmi e alle agenzie si trovano agenzie specializzate che sono autonome e lavorano però in sinergia con le Nazioni Unite: il Fondo Monetario Internazionale (IMF), la Banca Mondiale (World Bank), L’Organizzazione Internazionale della Salute (WHO), l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) ed altre.

Infine vi sono i Forum Internazionali, tra cui il più conosciuto è il WTO, l’associazione internazionale del commercio.

Ma in concreto, quali sono le iniziative prese dalle Nazioni Unite?

Alcune delle risoluzioni prese dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sono quelle riguardanti il conflitto in medio oriente negli anni sessanta, (risoluzioni 242 e 338) con cui imponeva un cessate il fuoco, il ritiro delle truppe israeliane dai territori occupati e l’inizio dei negoziati di pace; il conflitto in Kosovo nel 1999 con cui fu autorizzata la presenza di un contingente militare (risoluzione 1244) nella regione, il conflitto in Siria (risoluzione 2043), con cui viene confermato l’appoggio all’inviato speciale di ONU e Lega Arba, Kofi Annan, per risolvere le tensioni nel Paese, e infine, il contrasto ad ISIS (risoluzione 2249) dove viene specificato che il terrorismo è una minaccia per la pace mondiale e chiedendo l’attuazione di tutte le misure necessarie da parte dei Paesi membri per contrastare il fenomeno.

Non sempre gli esiti delle risoluzioni sono quelli auspicati. E non sempre gli Stati che vengono interessati reagiscono in modo collaborativo. L’esempio della Siria oggi, ma anche in passato di Israele in numerose occasioni.

Tutto ciò dimostra che l’organizzazione non è efficiente come dovrebbe, e le cause sono molteplici: per questo da tempo è in discussione una riforma della stessa (che, ad oggi, pare però molto lontana e improbabile).

 

Approfondimento a cura di Federico Quadrelli.