App per incontri e pubblicità online illegali. Le ONG allertano le DPA
La Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili è tra le dieci organizzazioni per i diritti umani e digitali di sette paesi dell’UE ad aver chiesto – a seguito dell’invito dell’Unione per le Libertà Civili per l’Europa (Liberties) – alle autorità nazionali per la protezione dei dati (DPA) di indagare sulle violazioni del GDPR in cui sono coinvolti Grindr, Tinder e OkCupid. Tra i paesi che aderiscono alla campagna ci sono Croazia, Germania, Italia, Ungheria, Slovenia, Spagna e Svezia.
Si è scoperto che alcune app per incontri e per il monitoraggio dell’ovulazione e del ciclo mestruale raccolgono informazioni sensibili (c.d. “dati particolari”), tra cui l’esatta posizione di un utente, l’orientamento sessuale, le convinzioni religiose e politiche, e altri dati personali, per poi trasmettere tali dati a numerose società terze nell’ecosistema della tecnologia pubblicitaria online.
“Gli utenti comuni non hanno alcun modo concreto di proteggere sé stessi e la società dalle conseguenze dello sfruttamento dei dati e della sorveglianza commerciale massiva. Queste conseguenze possono essere meschine – dal mettere le persone in pericolo fisico fino a minare la libertà di espressione nelle nostre società democratiche. È giunto il momento che le autorità nazionali impongano all’industria Adtech di cambiare le modalità operative e che inizi a rispettare il GDPR”, ha detto Orsolya Reich, responsabile della privacy di Liberties.
L’iniziativa si basa sullo studio “Out of Control”, di Norwegian Consumer Council (NCC) e del suo partner di ricerca NOYB, l’organizzazione per i diritti digitali in Austria.
La nostra Coalizione è stata firmataria anche di un’altra iniziativa simile condotta da Liberties in 14 paesi dell’UE nel giugno ’19 – contro la violazione del GDPR da parte di Google e IAB, utilizzando il sistema di offerte in tempo reale. Per ulteriori informazioni, visita pagina della campagna #StopSpyingOnUs.