Diritti umani. Una commissione che serve

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Durante questa settimana il testo unificato per la creazione di una Commissione Diritti Umani potrebbe essere approvato alla Camera dei Deputati all’interno della Commissione Affari Costituzionali.

Un testo che viene da lontano e su cui, anche durante un’audizione presso la stessa Commissione parlamentare, avevamo potuto esprimere il nostro parere.

Il testo attuale è una sintesi delle tre proposte presentate e discusse. Una sintesi su cui si può senza dubbio esprimere un parere favorevole che consentirebbe all’Italia di colmare un vuoto rispetto a quanto previsto dai Princìpi di Parigi, adottati dalla Commissione ONU per i diritti umani del 1991.

Il monitoraggio, la tutela e la promozione dei diritti umani è un compito irrinunciabile per una democrazia costituzionale e liberale. La promozione e la protezione dei diritti civili, sociali, culturali, politici, economici è un dovere della comunità internazionale e di quella interna a ogni singolo Stato. I diritti umani vanno messi al centro delle politiche pubbliche. Per questo è importante in primo luogo che vi sia una cultura diffusa dei diritti umani a tutti i livelli di potere ed azione e che vi siano pratiche visibili ed efficaci in tutti i campi. 

Riteniamo importante che nel testo attualmente in discussione si siano tenute in conto le nostre richieste dirette a valorizzare – evitando sovrapposizioni – la specificità di autorità che finora hanno evidenziato una grande capacità di impatto nei loro rispettivi ambiti: ci riferiamo al Garante per i diritti delle persone private della libertà personale e all’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Va evitata ogni inutile duplicazione di intervento, lasciando inalterate ed esclusive le prerogative delle autorità garanti.

Riteniamo che vada meglio definita la clausola anti-discriminatoria con riferimenti specifici all’orientamento sessuale, all’identità di genere, al sesso, all’origine etnica, senza riferimento espresso alla parola razza, priva di ogni fondamento giuridico. 

Non abbiamo altre particolari segnalazioni sul testo, se non quelle riferite alle caratteristiche richieste per le persone che dovranno ricoprire l’incarico. Andrebbero tolti riferimenti a giudizi di tipo personale (ad esempio indegnità morale) che potrebbero lasciare aperte valutazioni non oggettive, e dunque fuorvianti e affette da eccessi di moralismo. 

Infine, è sicuramente rilevante che si giunga in breve tempo all’istituzione della Commissione Diritti Umani, allo scopo di rendere sempre più cogente e incisiva la cultura pubblica dei diritti umani nel nostro Paese.