Avvocatura per i diritti LGBTI: dieci anni di Rete Lenford

Share on FacebookTweet about this on TwitterShare on LinkedInEmail to someone
Print Friendly

Con Rete Lenford l’avvocatura ha assunto un ruolo centrale nella promozione di una società civile più inclusiva.

Così lo scorso 1° dicembre l’Avv. Maria Grazia Sangalli, presidente di Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford, ha aperto il convegno “Dieci anni di avvocatura LGBTI. Le conquiste e le prospettive” che ha celebrato i dieci anni dell’organizzazione. In evidenza il ruolo svolto dall’associazione in un’Italia in cui le tematiche relative a persone omosessuali, lesbiche, bisessuali, transgender e intersessuali sono sempre più presenti. E proprio nel corso della giornata sono emerse le principali sfide affrontate dalla comunità LGBTI ogni giorno, e il ruolo che Rete Lenford ha avuto nei diversi ambiti di azione.

Fondata nel 2007 dagli Avv. Saveria Ricci, Francesco Bilotta e Antonio Rotelli, Rete Lenford è diventata nel tempo una realtà riconosciuta e consolidata nella società civile e giuridica italiana. Pensata come rete di avvocati, avvocate e praticanti, l’associazione ha lo scopo primario di contribuire a sviluppare e diffondere cultura e rispetto dei diritti delle persone LGBTI e di promuoverne lo studio, la conoscenza e la difesa tra tutti gli operatori del diritto, sollecitando l’attenzione del mondo giudiziario verso il rispetto delle diversità.

Fin dalla sua costituzione, infatti, l’associazione ha promosso una serie di azioni giudiziarie per riconoscere e tutelare le persone LGBTI. Tra queste al Convegno è stata ricordata l’attività giudiziaria svolta in diversi ambiti:

  • Sulla questione del “divorzio imposto” in caso di cambiamento di sesso successivo al matrimonio, su cui è intervenuta la Corte di Cassazione riconoscendo che laddove non ci sia una volontà dei coniugi a porre fine al matrimonio, esso deve rimanere valido fino all’introduzione di un istituto che disciplini le unioni tra persone dello stesso sesso.
  • Sulla questione dell’obbligatorietà dell’intervento chirurgico per concludere il percorso di cambiamento di sesso, respinta in sede di Cassazione prima e in Corte costituzionale poi.
  • In relazione a comportamenti discriminatori sul posto di lavoro.
  • Sui diritti riconosciuti alle coppie dello stesso sesso e sull’omogenitorialità, tra cui il lavoro svolto in ambito di trascrizione del matrimonio celebrato all’estero e il riconoscimento della stepchild adoption.

La giornata non è stata solo una celebrazione di quanto fatto, ma è anche servita ad inquadrare le sfide del presente. Tra questi l’assenza di una legge sulla discriminazione e istigazione all’odio e alla violenza omofobica e transfobica, la confusione nell’ambito delle persecuzioni fondate sull’orientamento sessuale e identità di genere e la poca tutela delle persone transgender.

Come ricordato dall’Avv. Francesco Bilotta, Rete Lenford ha portato in evidenza nuove forme di responsabilità degli operatori del diritto, la cui passività davanti al non riconoscimento dei diritti delle persone LGBTI rischia di portare a una “legittimazione silenziosa della banalità del male”. Alla luce del lavoro svolto e soprattutto del lavoro da svolgere ci auguriamo di poter contare Rete Lenford tra i membri della Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili per altri dieci anni. Buon compleanno!