Premio CILD: due chiacchiere con Carola Frediani

Share on FacebookTweet about this on TwitterShare on LinkedInEmail to someone
Print Friendly

In attesa delle candidature dell’edizione 2016 del Premio, facciamo il punto con Carola Frediani, che l’anno scorso ha vinto nella categoria “Giornalismo”.

Nel 2016 Carola ha pubblicato l’edizione cartacea e aggiornata di “Deep web – La Rete oltre Google” (l’ebook era uscito nel 2014), a cui farà seguito un nuovo libro entro la fine dell’anno; inoltre, sta per iniziare a insegnare all’università di Genova.

Le abbiamo chiesto cosa è cambiato nel suo ultimo anno di lavoro, quali sono gli sviluppi e le sfide del settore di cui si occupa.

 

Mi sembra che sia passato un secolo dalla premiazione CILD dell’anno scorso, che ricordo ancora con molta emozione. E’ stato un anno in cui la paura per il terrorismo, a partire già da quella stessa sera, ha pervaso le nostre società, portando in vari Paesi a leggi di emergenza e proposte che hanno innalzato il livello di sorveglianza di massa delle comunicazioni, proprio mentre ancora si stavano metabolizzando a fatica le rivelazioni di Edward Snowden.

Negli ultimi mesi ho lavorato su come internet sia diventata sempre più un campo di battaglia, di governi, agenzie, contractor, gruppi cybercriminali, ognuno con una sua agenda, a volte con strumenti simili. E di come a farne le spese siano sempre di più i diritti civili, gli attivisti, ma anche i comuni utenti. 

Fare giornalismo su questi temi non è banale per varie ragioni. Una di queste è che si tratta di questioni complesse in evoluzione rapidissima. Un’altra è che ancora si fa fatica a capire la profonda rilevanza sociale e politica di questioni che continuano ad essere catalogate da alcuni come mera “tecnologia”. Inoltre ci troviamo spesso di fronte a una classe dirigente che da un lato demonizza facilmente la Rete, dall’altro non sembra interessata a rendere più trasparente e responsabile il fiorente mercato pubblico-privato di tecnologie per il controllo delle comunicazioni. Però, specie a livello globale, i giornalisti interessati a questi argomenti sono sempre di più. E questa è una nota che fa ben sperare. Così come fa ben sperare che esistano, in Italia e altrove, gruppi e associazioni impegnati a valorizzare e sostenere il loro lavoro“.

 

PH: Alessio Jacona / Flickr Creative Commons.
PH: Alessio Jacona / Flickr Creative Commons.
 Carola Frediani giornalista, nel 2010 ha co-fondato l’agenzia Effecinque. Ha scritto di nuove tecnologie, cultura digitale, privacy, e hacking per L’Espresso, Wired, Corriere della Sera, Sky.it, Il Secolo XIX, DailyDot, TechPresident, Motherboard.
Dal 2015 lavora per La Stampa, prima come social media editor, attualmente nel desk inchieste.
L’anno scorso è stata la vincitrice del Premio CILD per le libertà civili nella categoria giornalismo per le sue ricerche originali sull’hacktivismo e le sue analisi puntuali sul mercato della sorveglianza di massa.

 

 

 

IMMAGINE DI COPERTINA: Carola Frediani by Alessio Jacona / Flickr Creative Commons.