Premio CILD per le Libertà Civili: ecco i vincitori

Share on FacebookTweet about this on TwitterShare on LinkedInEmail to someone
Print Friendly

Lo scorso 13 novembre 2015 si è tenuta la cerimonia di premiazione della prima edizione del Premio CILD per le Libertà Civili..

Lo scopo del Premio è quello di riconoscere l’impegno di chi, nel corso dell’anno, si è distinto nella promozione e protezione delle libertà civili, contribuendo a diffondere la cultura dei diritti umani nel nostro Paese. 

La giuria del premio era composta dal direttivo di CILD e da tre personalità esterne: Antonio Marchesi (direttore di Amnesty Italia), Arianna Ciccone (co-fondatrice del Festival del Giornalismo e di Valigia Blu) e Francesca Vecchioni (Diversity Lab).

La scelta dei premiati ha attribuito valore al lavoro individuale e collettivo di persone impegnate nella quotidianità per difendere i diritti degli altri, nella consapevolezza che diritti e libertà civili sono interdipendenti e indivisibili. 

La serata è stata presentata da Carlo Gabardini e ha ospitato le performance della pianista di fama internazionale Stefania Passamonte.

Abbiamo avuto con noi alcuni ospiti che, come noi, lavorano da anni per i diritti di tutti: il nostro ospite d’onore,Anthony Romero (direttore dell’American Civil Liberties Union), e Balasz Denes, di Open Society, organizzazione grazie a cui è nata CILD e che ci sostiene dall’inizio, con Oak Foundation.

Vi presentiamo la lista dei vincitori:

  • Premio GIOVANE ATTIVISTA: Valeria VerdoliniIo sto con la sposa di Antonio Agugliaro, Gabriele Del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry. L’impegno si esprime in molti modi, e Valeria sa che si può raccontare solo se si è testimoni di ciò che accade. Non ha esitato e si è messa gioco, regalandoci un nuovo sguardo sulle difficoltà dei migranti e su chi li aiuta.
  • Premio VOCE COLLETTIVA: Primavera Romanì. Sono venti giovani attivisti rom e sinti provenienti da varie città italiane, da nord a sud, con storie diverse: alcuni risiedono nei “campi”, altri in casa, ma hanno in comune un obiettivo: contribuire a costruire un’Italia in cui le discriminazioni e l’intolleranza cedano il posto al dialogo e all’inclusione per tutti.
    Il 19-21 settembre hanno partecipato alla Convention “Primavera Romanì” creando un omonimo manifesto politico poi presentato in Senato: i forti contenuti del testo, frutto di un intenso lavoro, rappresentano una forte motivazione per premiare ragazzi che sognano un’Italia diversa.
  • Premio DIPENDENTE PUBBLICO: Francesco Mondello. E’ uno dei poliziotti penitenziari che lavorano presso il carcere milanese di Bollate. Senza di lui molti dei progetti di recupero sociale realizzati non sarebbero stati possibili. Appassionato di musica rock, è il cuore di un progetto che vede i detenuti trasformarsi in musicisti. In carcere non ci sono solo i detenuti, ma anche la polizia penitenziaria, che condivide con loro spazi e tempi di quel luogo. Solo il dialogo tra le due diverse figure può portare il carcere a essere un luogo di reinserimento sociale e di rispetto dei diritti.
  • Premio AVVOCATO: Team Legale – caso Oliari (Filomena Gallo, Alexander Schuster, Massimo Clara, Cesare Pitea, Marilisa D’Amico). Davanti alla Corte europea dei diritti umani nella causa Oliari e altri contro il governo italiano hanno ottenuto una pronuncia storica ,che conferma come l’ordinamento giuridico italiano non assicuri diritti a coppie composte da persone dello stesso sesso. Grazie al loro lavoro l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, all’unanimità, per la violazione del diritto umano fondamentale al rispetto della vita privata e familiare delle coppie dello stesso sesso.
  • Premio RICERCATORE: Prof. Emmanuele Jannini e Prof. Giacomo Ciocca. Sono autori di un recente studio sull’omofobia pubblicato sulla rivista Journal of Sex Medicine. La ricerca dimostra, grazie a test psicometrici validati, che negli omofobi sono riscontrabili caratteristiche della personalità che creano il terreno fertile affinché esploda l’odio e l’avversione contro chi è omosessuale. L’omofobia è stata spesso declinata come il frutto di condizionamenti sociali o religiosi. Oggi, grazie a questa ricerca, e dopo aver discusso per secoli se l’omosessualità è da considerarsi una malattia, per la prima volta viene dimostrato che la vera malattia da curare è l’omofobia.
  • Premio GIORNALISTA: Carola Frediani. Giornalista e autrice, nel 2010 ha co-fondato l’agenzia EFFECINQUE. Social media editor de La Stampa, scrive di nuove tecnologie, cultura digitale e hacking per L’Espresso, Wired, Corriere della Sera, Il Secolo XIX, DailyDot, TechPresident. Viene Premiata per le sue ricerche originali sull’hacktivismo e le sue analisi puntali sul mercato della sorveglianza di massa.
  • Premio INSEGNANTE: Lucrezia Di Gregorio. Insegnante all’Isiss dal 2001, anno di fondazione della scuola elementare, dal 2007 coordina il lavoro di tutte le maestre della scuola primaria, in questa straordinaria esperienza di integrazione tra lingue e culture differenti di continuare a vivere giorno dopo giorno. Il messaggio culturale che, grazie al lavoro delle insegnanti, si affianca a quello linguistico è profondissimo. Per i bambini dell’Isiss parlare o segnare è assolutamente identico e, da qui, la diversità in qualsiasi ambito è sempre percepita quale un valore aggiunto. Non è un caso che negli anni la scuola, anche grazie al grande lavoro svolto sul piano linguistico, abbia attratto tantissimi bambini stranieri appena giunti in Italia, diventando una scuola segnatamente multietnica e multiculturale.
  • Premio AZIENDA: Barikama’. La Cooperativa Sociale Barikamà (che in lingua Bambara’ significa Resistente) nasce nel 2011 grazie a un progetto di micro-reddito e distribuisce  yogurt ed ortaggi biologici anche attraverso i gruppi di acquisto solidale. I responsabili del progetto sono Suleman, Aboubakar, Cheikh, Sidiki e Modibo, ragazzi africani che vivono a Roma, quattro dei quali hanno partecipato alle rivolte di Rosarno del gennaio 2010 contro il razzismo e lo sfruttamento dei braccianti agricoli.
    Barikamà, senza perdere la forte vocazione sociale, è diventato un progetto imprenditoriale. Simbolicamente segna l’affrancamento dallo sfruttamento, ricorda le violenze che gli immigrati hanno subito dai caporali e dai ndranghetisti, valorizza l’idea di micro-credito, è un messaggio forte ed economicamente sostenibile contro il razzismo e per l’integrazione. Un esempio di riscatto e di sostegno all’economia locale.
  • Premio TV: Gazebo (Diego Bianchi). La trasmissione condotta da Diego Bianchi, che è autore insieme a Marco D’Ambrosio, Antonio Sofi, Andrea Salerno e Marco Damilano, a differenza di tutti i talk show, ha raccontato ad esempio buone e cattive prassi nell’accoglienza dei profughi. Con toni allegri, ironici e serissimi allo stesso tempo, è riuscita a raccontare diverse fasi dell’emergenza migranti, dagli sbarchi a Lampedusa, all’accoglienza dei profughi in diverse comunità del territorio nazionale (come l’esempio del Sulcis, in Sardegna), la vita di chi ha trovato un lavoro, anche se solo stagionale, o il viaggio di coloro che cercano di attraversare l’Europa attraverso la rotta dei Balcani. In modo divertente, e spesso toccante, ha fatto sì che si ampliasse lo sguardo su chi vive quotidianamente questo problema.
  • Premio LIBRO: Daniele Biella, “Nawal, l’angelo dei profughi”. Il libro racconta la storia di Nawal che è l’angelo dei siriani in fuga dalla guerra. Ventisette anni, di origini marocchine, Nawal è arrivata a Catania da piccola: da lì aiuta in modo volontario migliaia di migranti a sopravvivere al viaggio della disperazione nel Mediterraneo e a non cedere al racket degli “scafisti di terra”. Vive con il cellulare sempre all’orecchio. E a Catania, ma anche lungo tutto lo Stivale, col tempo molti si sono uniti a lei in quest’opera di soccorso e di sostegno.
  • Premio FILM: Io e Lei, di Maria Sole Tognazzi. Finalmente un film italiano che affronta con freschezza e senza semplificazioni o stereotipi il tema dell’amore tra due donne – altrimenti completamente ignorato dal nostro cinema – portando quindi sul grande schermo la bella storia di quotidianità di una coppia composta da due lei. Io e Lei è un film garbato, e per tutti, perché, in modo immediato, brillante e intelligente, spinge chi lo guarda a riconoscere che l’amore è di tutti e per tutti e che non possono esistere differenze sulla base dell’orientamento sessuale.
  • Premio SOCIAL MEDIA: Patrizia Moretti.  La madre di Federico Aldrovandi, ucciso da quattro agenti di polizia il 25 settembre 2005, non ha mai smesso, in questi anni, di lottare affinché venisse riconosciuta giustizia a suo figlio. Tra i tanti strumenti utilizzati da Patrizia ci sono stati il suo blog, il sito della Fondazione Aldrovandi e i suoi post su Facebook. Uno dei messaggi più importanti di cui Patrizia è stata autrice è quello dello scorso luglio, in cui spiega di aver ritirato le querele per diffamazione contro Carlo Giovanardi (senatore di NCD), Paolo Forlani (uno dei quattro agenti condannati per l’uccisione di suo figlio) e Franco Maccari (presidente del sindacato di polizia COISP). Spiegando di non essersi pentita di aver querelato per difendersi dalle calunnie contro la sua famiglia, ma dicendo anche che dopo 10 anni ha deciso che è il momento per smettere di dedicare energie e tempo alle persone che hanno ucciso suo figlio, e che nessuna sentenza potrà davvero cambiare.
  • Premio alla CARRIERA: Giorgio Bignami. Giorgio Bignami, per 40 anni ricercatore in psicofarmacologia e psicotossicologia presso l’Istituto Superiore di Sanità a Roma, ha lavorato a stretto contatto con gli operatori della salute mentale e dei servizi per le tossicodipendenze, sostenendo la lotta a favore della nuova psichiatria italiana anche come membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Franca e Franco Basaglia e per una nuova politica sulle droghe. In particolare ha svolto un prezioso lavoro per smascherare le frequenti mistificazioni scientifiche e pseudoscientifiche sulla dannosità di alcune droghe, in particolare della cannabis. È stato Presidente dell’Associazione Forum Droghe dal 2010 al 2014. Un lavoro prezioso, il suo, soprattutto in un momento in cui, in Italia, il testo sulla legalizzazione della cannabis è arrivato alla Camera, dove se ne discuterà entro dicembre. 
  • Premio PERSONAGGIO dell’anno: i volontari del centro Baobab. Sono in centinaia i profughi a trovare accoglienza al centro Baobab. I volontari che lo gestisconoaffrontano questo impegno con incredibile sensibilità, tra mille difficoltà e ostacoli quotidiani. Al Baobab ogni giorno arrivano persone che sono alla ricerca di aiuto, sollievo, supporto. Spesso le risorse sono carenti, ma questi volontari, con incredibile forza di volontà, non si scoraggiano. Un esempio, un modello di accoglienza che non tralascia nessun aspetto. E che, purtroppo, si è sostituito alle istituzioni latenti.

 

Nel corso è stato assegnato anche il premio Media Action in collaborazione con Fusion e Univision: il premio arriva a conclusione delle due settimane di The 19 million Project, l’iniziativa organizzata da CILD e Chicas Poderosas sulla crisi dei rifugiati.