Open Migration al #PDF16: la tecnologia per i rifugiati
La CILD al #PDF16
Questo fine-settimana la CILD è a New York per il Personal Democracy Forum 2016 – importante conferenza annuale dedicata ad analizzare l’impatto che internet ha sulla politica e la società – nell’ambito del quale interverremo nel panel intitolato “Dietro ad ogni dato c’è un essere umano: come la tecnologia può aiutare la crisi globale dei rifugiati”.
Durante questo workshop si discuterà dell’importante e complesso ruolo che la tecnologia può svolgere nel fornire soluzioni innovative a quella che è senza dubbio la più grande crisi umanitaria della nostra epoca.
Sarà poi anche una importante occasione per presentare il nostro progetto Open Migration.
Come hackerare la crisi dei profughi?
Una domanda fondamentale: che cosa possono fare i membri delle comunità tecnologiche e mediatiche per dare un contributo positivo alla crisi?
Attualmente le risposte avanzate tendono a considerare i profughi solo come delle vittime e come soggetti passivi, che non vengono coinvolti attivamente nel processo decisionale – ma è evidente come questo debba cambiare, perché non si può trovare una soluzione efficiente senza il coinvolgimento di tutti gli stakeholders.
Di che cosa hanno bisogno in concreto i rifugiati sparsi nel mondo, e come è possibile fornire risposte concrete a queste necessità? Come può la comunità del “civic tech” elaborare un piano di azione nel breve e nel lungo periodo, garantendo un reale e positivo impatto?
L’argomento sarà analizzato approfonditamente dalla nostra Antonella insieme a speaker del calibro di Lina Srivastava (direttrice di Regarding Humanity), Sarnata Reynolds (avvocato internazionale specializzato in diritti dei rifugiati e direttrice di Strategy for Humanity), Yvette Alberdingk Thijm (direttrice di Witness) ed Abdi Nor Iftin (membro di The Telling Room, che racconta la propria esperienza di rifugiato).
(Photo by Ars Electronica via Flickr Creative Commons)