Progetti speciali

INIZIATIVA PRO BONO RULE 39

I cambiamenti nei flussi migratori in Europa stanno portando a una maggiore frequenza di violazioni dei diritti umani di richiedenti asilo, rifugiati e migranti. In risposta, 8 studi legali internazionali, CILD, e Dr Daria Sartori si sono uniti per realizzare l’Iniziativa Pro Bono Rule 39, un progetto premiata che prevede che gli avvocati forniscano assistenza legale pro bono presentando casi alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Da luglio 2024 il progetto è ora condotto da Pro Iura.

COLLABORAZIONE ITALIANA PRO BONO PER I RIFUGIATI AFGHANI (CIPBRA)

CILD riceve regolarmente richieste da parte di rifugiati afghani che necessitano di assistenza legale per ottenere il diritto di asilo in Italia. In risposta, quattro studi legali internazionali e CILD si sono uniti per realizzare l’iniziativa CIPBRA, volta a fornire consulenza e rappresentanza legale pro bono ai richiedenti asilo afghani che cercano di accedere e stabilirsi in Italia. Alcuni cercheranno di ricongiungersi con i propri familiari, ma tutti sperano di ricevere l’assistenza umanitaria e le cure che dovrebbero essere loro garantite in quanto rifugiati.

SOSTEGNO PER L'ACCESSO UNIVERSALE AI VACCINI COVID-19

Per tre anni la pandemia ha devastato società ed economie. Nel frattempo, le disparità nell’accesso ai vaccini e ad altre tecnologie sanitarie hanno portato a percorsi di recupero diversi, con molti Paesi che non vedono ancora la luce alla fine del tunnel. Dal 2021 CILD si è unita a più di 100 organizzazioni della società civile nell’esprimere le serie preoccupazioni riguardo alla posizione della Commissione europea e dell’Italia sugli sforzi per aumentare l’accesso ai vaccini COVID-19, alle cure e ad altre tecnologie mediche attraverso il sostegno a una deroga TRIPS e ha finora firmato una serie di lettere che chiedono l’adozione di misure simili.

PROGETTO EIN: TUTELARE LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE

Siamo lieti di annunciare la nostra collaborazione con l’European Implementation Network (EIN) nel loro nuovo progetto focalizzato sulla tutela della libertà di espressione nei paesi membri del Consiglio d’Europa.

In qualità di partecipanti a questo progetto, ci dedichiamo alla promozione di questo diritto fondamentale e all’effettiva applicazione delle sentenze della CEDU, nonché alla promozione di riforme volte a proteggere efficacemente la libertà di parola in Italia.

DignityFIRM

DignityFIRM è il nostro secondo progetto Horizon 2020 – finanziato dal Programma di Ricerca e Innovazione dell’Unione Europea Horizon 2020 – che mira a migliorare le condizioni per i lavoratori migranti che vivono (molteplici) irregolarità in cinque Stati membri dell’Unione europea selezionati e in due Paesi associati. Il progetto mira anche a promuovere la dignità di questi lavoratori attraverso condizioni di lavoro sicure e sane. I mercati del lavoro da FARM (agricoltura e trasformazione alimentare) a FORK (servizi di ospitalità e consegna) offrono l’esempio più evidente di quanto siano importanti i lavoratori migranti per le comunità. Attraverso una ricerca qualitativa e quantitativa completa e un approccio specifico sul contesto, cerchiamo di capire meglio le sfide da affrontare. Le successive scoperte forniranno informazioni sullo sviluppo di strumenti e strategie per colmare il divario tra le aspirazioni politiche e la realtà dei lavoratori migranti che sperimentano le irregolarità sulla propria pelle. Proponiamo cambiamenti sulle policy per sostenere l’accesso dei lavoratori migranti a diritti e servizi, tenendo contemporaneamente conto del benessere delle comunità che li ricevono.

Da ultimo, insieme ai e alle colleghe del progetto abbiamo ottenuto un’ importante pubblicazione su The Lancet, il giornale più prestigioso in campo medico, con la potenzialità di influenzare le politiche sanitarie globali. Nel commentario intitolato “Narrative change for inclusionary health and migration policies” riflettiamo su come la serie di articoli “Addressing migration and health inequity in Europe” su The Lancet evidenzi le discrepanze tra le ambizioni della Copertura Sanitaria Universale (UHC) e l’esclusione reale di molte persone migranti dai sistemi sanitari nazionali. Nonostante la retorica sempre più ostile verso le persone migranti, riteniamo che gli sforzi per l’UHC debbano non solo colmare i “gap di implementazione”, ma anche sfidare le narrazioni che alimentano questi discorsi, con un approccio intersezionale.

SCUDI

Nel mese di marzo 2024 è stato avviato il progetto SCUDI “SCuola di Diritti umani”, promosso da Cittadinanzattiva e CILD, “il contenzioso strategico per la tutela dei diritti dei migranti”. Si tratta di un’iniziativa innovativa volta a rafforzare la protezione dei diritti umani delle persone migranti in Italia.

SCUDI è un progetto finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma “Cittadini, uguaglianza, diritti e valori” (CERV), e mira a sviluppare capacità di contenzioso strategico come strumento chiave per l’implementazione della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea nel contesto nazionale italiano. Negli ultimi anni, in Italia, si sono consolidate politiche e pratiche discriminatorie che generano disuguaglianze e esclusione delle persone migranti e/o con background migratorio, con un impatto maggiore sui soggetti più vulnerabili, come i minori e le donne.

La Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e i meccanismi di ricorso previsti dal diritto dell’UE sono scarsamente conosciuti e applicati, nonostante vi siano molteplici ambiti di applicazione per la tutela dei diritti delle persone migranti.

Il progetto SCUDI mira a superare questa situazione di violazione sistematica dei diritti attraverso un’azione di empowerment e capacity building rivolta alle organizzazioni della società civile (CSO) impegnate nella difesa dei diritti delle persone migranti. 
Il progetto SCUDI, ha come obiettivo principale il rafforzamento delle capacità di contenzioso strategico come meccanismo chiave per l’implementazione della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE in Italia.

LITIS

LITIS è un progetto transnazionale realizzato dall’Associazione Pro Refugiu (Romania), dall’Università di Bucarest (Romania), dall’Università di Salamanca (Spagna) e dalla Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili (Italia). Il progetto LITIS è iniziato a marzo 2024 e si svolgerà fino a dicembre 2025, con il sostegno finanziario del programma europeo Citizens, Equality, Rights and Values (CERV).

Questo progetto ha come obiettivo quello di migliorare la protezione dei diritti delle persone con disabilità; di consentire alle persone con disabilità di godere di tutti i diritti previsti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE e di quelli stabiliti da altri strumenti legislativi europei e internazionali; di facilitare l’accesso a un’efficace tutela giurisdizionale attraverso controversie strategiche quando le persone con disabilità sono soggette a discriminazioni multiple e intersezionali. Il progetto intende migliorare la conoscenza delle e dei professionisti legali che lavorano per le organizzazioni della società civile, gli istituti per i diritti umani, gli organismi per la parità, le istituzioni garanti, avvocati e altre/i difensori dei diritti, in relazione al litigio strategico, all’uso della Carta dei diritti fondamentali dell’UE e ad altri atti legislativi dell’UE e internazionali al fine di proteggere i diritti delle persone con disabilità; di rafforzare la cooperazione tra gli stakeholder nazionali per affrontare la discriminazione multipla ed intersezionale che colpisce le persone con disabilità.

CEPOV

Il progetto sostiene gli sforzi europei per promuovere un sistema efficiente per la protezione dei diritti e l’assistenza alle vittime di reato, mettendole al centro del sistema giudiziario.

L’obiettivo generale del progetto è contribuire a garantire che i diritti stabiliti nella Direttiva sulle vittime siano operativi nella pratica a livello nazionale ed europeo. Il progetto è progettato per affrontare le priorità chiave menzionate nella Strategia dell’UE sui diritti delle vittime (2020-2025): comunicazione efficace con le vittime; migliorare il supporto e la protezione delle vittime vulnerabili; migliorare la cooperazione e il coordinamento tra le parti interessate. Questo progetto mira a rafforzare la cooperazione multidisciplinare tra i soggetti interessati al fine di proteggere meglio i diritti delle vittime quando accedono al sistema giudiziario, attraverso lo sviluppo e l’implementazione di strategie e strumenti che possono rafforzare la cooperazione nazionale e transnazionale. Le attività del progetto sono rivolte a 5 paesi (Romania, Italia, Germania, Spagna, Svezia). I suoi gruppi target sono ministeri, agenzie governative, tribunali, corpi di polizia, ordini degli avvocati, unioni degli ordini degli avvocati, fornitori di assistenza, professionisti (giudici, procuratori, avvocati, agenti di polizia, assistenti sociali, psicologi, psichiatri, ecc.), vittime di reato e pubblico in generale.

ACCESS

Per difendere e ampliare lo spazio civico, ACCESS è un progetto abilitante che mira ad aumentare la consapevolezza su specifiche questioni all’interno del catalogo dei diritti fondamentali e a rafforzare ulteriormente le relazioni tra i partner e la loro cooperazione con le OSC locali. Utilizzando il monitoraggio dei social media, ACCESS ha come obiettivo quello di sviluppare guide di comunicazione e formazione sul tema dello spazio civico e su temi specifici per paese: migrazione (Croazia), cittadinanza attiva (Ungheria), razzismo/antirazzismo (Svezia) e diritto alla cittadinanza per persone con background migratorio (Italia). Con tre obiettivi specifici, ACCESS si propone di:

  • aumentare le competenze e la conoscenza dei partner per replicare workshop di inquadramento per le OSC locali selezionate;
  • fornire linee guida di comunicazione su temi specifici del contesto alle ONG locali selezionate;
  • creare una piattaforma online a livello dell’UE, il Civic Space Action Hub (CSAH), per i difensori dei diritti, al fine di facilitare collaborazione.