Trattenimento illegittimo nella mensa del CPR di Trapani

CPR Trapani
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Un sindacato di polizia ha diffuso, ieri, la notizia di 30 persone, soprattutto donne e minori, trattenute nella mensa del Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Trapani. Si tratta di una detenzione del tutto illegittima, con il Centro utilizzato come un hotspot, ossia per fini identificativi. Inoltre la detenzione di minori avviene in aperta violazione delle norme interne ed internazionali. Il Comitato europeo per la Prevenzione della Tortura ha più volte ribadito come i bambini non debbano essere trattenuti nei Centri di Rimpatrio.

Il risultato è che queste 30 persone sono vittime di un vero e proprio abuso di potere, trovandosi bloccate nel CPR di Trapani in assenza di una base legale e di verifiche da parte dell’autorità giudiziaria. Si tratta di un caso che non appare isolato. Anche nei giorni scorsi i migranti giunti a Pantelleria sembra che siano stati portati con un traghetto a Trapani e trasferiti illegittimamente nel CPR, per l’identificazione.

Chi è che ha disposto il trasferimento di queste persone nel CPR di Trapani? Com’è possibile che la Prefettura del luogo abbia consentito l’illeggitima detenzione di 30 persone, comprese donne e bambini? Quali sono le loro condizioni di trattenimento? Hanno avuto possibilità di nominare un legale?Per quante ore o giorni queste persone sono rimaste ammassate nei locali della mensa del CPR?

I CPR sono “buchi neri” dello Stato di Diritto, dove si verificano le peggiori violazioni dei diritti fondamentali delle persone. Di questi luoghi e di queste violazioni avevamo parlato ampiamente nel nostro primo report sulla detenzione senza reato e ne parliamo su un sito esclusivamente dedicato a questo tema – e a quello delle alternative possibili alla detenzione amministrativa.

IL CENTRO

ll CPR di Trapani è stato gestito fino al 2020 dalla Cooperativa Badia Grande, che aveva in gestione anche numerosi centri di accoglienza nel trapanese e che, nel 2022, è stata oggetto di una inchiesta giudiziaria proprio per la mala-gestione di tali strutture, con un rinvio a giudizio per i reati di “frode nelle pubbliche forniture” e “truffa nei riguardi dello Stato”. Proprio con riferimento al periodo 2019-2020, nel nostro primo rapporto sui CPR, abbiamo rilevato una grave situazione riguardante la tutela del diritto alla salute nel Centro, con visite di idoneità al trattenimento non effettuate dal SSN (come imporre la normativa) ma dal medico convenzionato con l’ente gestore, con inevitabili e nefaste conseguenze sui diritti delle persone detenute.

Nell’aprile 2020, in seguito alle denunce del Garante nazionale sulle condizioni indegne della struttura, il CPR viene chiuso per lavori di ristrutturazione fino all’agosto 2021. Infatti, nelle more del completamento dei lavori di ristrutturazione la Prefettura di Trapani decide di indire una procedura negoziata per la gestione del Centro.

Nell’agosto del 2021, dunque, riapre con una capienza provvisoria di 36 posti (in luogo dei precedenti 150) e con l’utilizzo di alcune aree. La gestione doveva essere affidata per soli 2 mesi alla costituenda ATI tra “Vivere Con Onlus” e “Consorzio Hera soc.coop”.

Peccato che, nella realtà dei fatti, la gestione da parte di queste due cooperative sia continuata per tutto il 2022, a seguito di continue proroghe (ultima nel settembre 2022) e in attesa della definizione della nuova gara d’appalto. Infatti, nel novembre 2021, è stato pubblicata una gara per la gestione del CPR, con – peraltro – un notevolissimo potenziamento dei posti: dai 150 iniziali si passa a ben 204.

Ma la gara ancora deve essere conclusa e non abbiamo alcun decreto di aggiudicazione.

Dunque, attualmente, non sappiamo se i posti attualmente disponibili nel CPR di Trapani siano i 36 previsti nella procedura negoziata o se, finiti i lavori di ristrutturazione, si stiano già utilizzando i nuovi spazi detentivi. L’unica cosa certa è che la cooperativa Badia Grande ha deciso nuovamente di partecipare alla gara per la gestione del CPR. Ma è stata esclusa dalla stessa Prefettura, anche perché – nel frattempo – è arrivato il parere dell’Avvocatura dello Stato (luglio 2022) che ha sommessamente evidenziato come Badia Grande “si sia resa colpevole di gravi illeciti professionali, tali da rendere dubbia la sua integrità o affidabilità”.

 

In copertina: il CPR di Trapani, foto via MeltingPot.