I dati delle applicazioni di tracciamento COVID-19 sono al sicuro?

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Le Organizzazioni per i diritti umani di 9 paesi dell’UE chiedono informazioni e valutazioni di impatto sulla protezione dei dati delle applicazioni di tracciamento COVID-19 

La nostra Coalizione e le organizzazioni per i diritti umani di altri nove paesi dell’Unione Europea –  membri della rete Civil Liberties Union for Europe (Liberties) – hanno presentato contemporaneamente  alle autorità nazionali richieste di accesso civico generalizzato (accesso FOIA) relative alle nuove tecnologie di sorveglianza (applicazioni di tracciamento digitale di prossimità, monitoraggio della localizzazione) introdotte per controllare la diffusione di COVID-19.

L’iniziativa – la prima nel suo genere – mira a garantire che i governi dell’UE trattino solo i dati personali necessari a proteggere la salute pubblica, in modo proporzionato e legittimo.

“Mentre l’obiettivo di salvare vite e mezzi di sussistenza è senza dubbio lodevole, la strada della sorveglianza di massa è probabilmente inutile e sicuramente pericolosa da percorrere. Le organizzazioni per i diritti umani devono assicurarsi che i governi europei si assumano la responsabilità di preparare seriamente valutazioni di impatto sulla protezione dei dati e che nessun governo europeo sfrutti la pandemia come pretesto per normalizzare l’uso esteso di tecnologie di sorveglianza digitale invasive”, ha detto Orsolya Reich, responsabile advocacy di Liberties.

La nostra Coalizione, come le altre organizzazioni coinvolte, si aspetta di ricevere informazioni di qualità che mostrino l’utilizzo di misure proporzionate e la dovuta considerazione del GDPR, nell’introdurre tecnologie utilizzate per controllare la pandemia. Questo rafforzerebbe la nostra convinzione che sia possibile mantenere una condotta legittima (e in armonia con le disposizioni di legge) durante la pandemia. Al contrario – insieme a Liberties -prenderemo in considerazione la possibilità di avviare un contenzioso strategico contro quegli Stati che non rispettino la GDPR e le leggi nazionali sulla protezione dei dati.

“Con l’aiuto dei tribunali, Liberties e i suoi membri valuteranno la protezione dei dati e le violazioni della privacy entro la fine della pandemia e avranno la possibilità di contrastare l’aumento del livello di sorveglianza. Ci aspettiamo che i tribunali ricordino alle autorità che gli Stati membri dell’Unione Europea sono a favore della democrazia. Nessuna democrazia può prosperare, laddove si sorvegli la sfera pubblica e privata”, ha aggiunto Reich.

Questa iniziativa richiama l’attenzione dei governi e dell’opinione pubblica sul fatto che i diritti umani sono importanti garanzie in situazioni di emergenza come questa pandemia. Essi sono la garanzia su cui  si basa la fiducia dell’opinione pubblica – prerequisito per il successo di qualsiasi coordinamento sociale – e, in ultima analisi, garantiscono la protezione della salute pubblica.  

Tra i paesi che aderiscono all’iniziativa ci sono Italia, Spagna, Croazia, Ungheria, Bulgaria, Lituania, Svezia, Slovenia e Polonia.