Cpr: CILD scrive ai Consigli degli Ordini degli Avvocati
a cura di Gennaro Santoro
CILD scrive ai Consigli degli Ordini degli Avvocati per condividere le sue preoccupazioni in merito alla gestione dell’emergenza sanitaria nei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) già espresse insieme ad Antigone, ASGI, Progetto Diritti, Legal Team Italia, la Clinica Legale di Roma Tre e LasciateCIEntrare nella lettera (disponibile anche in inglese qui) ai Giudici di pace e ai Giudici delle sezioni specializzate dei Tribunali dove si invitano i giudici a non convalidare né prorogare il trattenimento degli stranieri nei Cpr.
Monitorare le decisioni di convalida dei trattenimenti e delle proroghe nei Cpr, sollecitare gli avvocati d’ufficio a chiedere la non convalida perché è impossibile eseguire le espulsioni è di fondamentale importanza. Anche perchè nei Cpr non sono state adottate misure idonee a contenere la diffusione del virus.
Le misure contenute nella Circolare del Dipartimento per Le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’interno adottata solo il 26 marzo scorso in caso di nuovi ingressi appaiono insufficienti a evitare il propagarsi del virus in questi luoghi. Più opportuno sarebbe allestire una zona di pre-triage esterna alle strutture di trattenimento, così come è stato fatto per gli istituti di pena al fine di contenere e fronteggiare l’emergenza sanitaria da coronavirus negli istituti penitenziari.
Inoltre, è indispensabile garantire ai trattenuti i rapporti con l’esterno, e non può essere condivisa la scelta, mentre si riscontra l’estensione dell’utilizzo dei telefoni cellulari negli istituti di pena, di limitare l’utilizzo degli stessi presso i Cpr.
In una fase drammatica, di solitudine, di ansia e potenziale panico, anche allo scopo di allentare le tensioni, è del tutto necessario assicurare ai cittadini stranieri presenti nei Cpr la disponibilità fissa dei loro cellulari. Non c’è ragione di sicurezza che possa essere posta a negazione di diritti fondamentali, quale quello alle relazioni affettive e a essere informati correntemente nella propria lingua, opportunità che la rete consente.