Privacy on line: scrivi a Google e IAB per far rispettare i tuoi diritti

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La nostra Coalizione si unisce alla Civil Liberties Union for Europe (Liberties) che nei giorni scorsi ha lanciato la petizione “I tuoi dati sono affari tuoi”, invitando Google e IAB Europe, le organizzazioni che stabiliscono gli standard della pubblicità online, a modificare il sistema delle offerte in tempo reale (RTB) e a sviluppare una soluzione di protezione dei dati per la pubblicità online. 

Nelle offerte in tempo reale i dati personali degli utenti – tra cui genere, età, posizione e cronologia di navigazione – vengono raccolti e trasmessi a migliaia di aziende della pubblicità online. L’accesso a informazioni intime e molto dettagliate su migliaia di persone finisce in questo modo nei database di aziende di cui queste non hanno mai sentito parlare. Il tutto senza il loro consenso. 

“Oggi aggiungiamo le nostre firme per chiedere un cambiamento. Per ispirare le persone e dimostrare che ogni voce conta e che possono difendere la loro privacy, quella delle loro famiglie e dei loro amici. Nell’ambito del GDPR, le offerte in tempo reale sono una pratica illegale e devono essere modificate in modo da garantire la sicurezza online dei cittadini europei”, spiega Éva Simon, responsabile del contenzioso strategico di Liberties. 

Questa non è la prima azione contro la RTB. Nel giugno 2019, Liberties e i suoi partner hanno presentato una serie di reclami a 13 uffici nazionali per la protezione dei dati in 9 paesi, chiedendo loro di avviare indagini sul settore della pubblicità comportamentale. 

“Google e IAB Europe devono cambiare i loro standard, limitare l’uso dei dati personali e garantire che non vengano divulgati ai potenziali responsabili. Questa è la seconda azione che stiamo conducendo per chiarire che siamo noi i proprietari dei nostri dati”, aggiunge Orsolya Reich, esperta in materia di privacy di Liberties.

Complessivamente sono in corso processi in 16 Stati membri dell’UE: Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovenia, Spagna e Regno Unito. La maggior parte di loro ha rinviato il caso alla Commissione irlandese per la protezione dei dati, che ha avviato un’indagine legale contro Google Ireland. 

I tuoi dati sono affari tuoi. Firma qui la petizione e proteggi la tua privacy.

Per ulteriori informazioni, consulta le spiegazioni sulla petizione.