Ero Straniero e 20 maggio senza muri: la dignità è di tutti

La locandina della campagna "Ero Straniero - L'umanità che fa bene"
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Ero straniero. L’umanità che fa bene. Non poteva scegliersi titolo più bello, emozionante, razionale, laico, spirituale, profondo, ricco, evocativo per una campagna che vuole cambiare la narrazione intorno all’immigrazione.

Ero straniero ha l’obiettivo di raccogliere almeno 50mila firme per una proposta di legge di iniziativa popolare che cambi la legge Bossi-Fini sull’immigrazione. Una legge che purtroppo ha resistito a governi di destra e sinistra ed è causa dei disastri attuali. Una legge che produce danni alla sicurezza e all’integrazione. Una legge che avendo disperso nell’illegalità centinaia di migliaia di persone, le ha rese vulnerabili, ignote, insicure, potenziali autori di crimini.

Mai poteva scegliersi momento più congeniale per andare per le strade, nelle università, nelle istituzioni, nelle parrocchie a parlare di migranti, dei loro diritti, dei loro e dei nostri bisogni culturali, sociali, politici, economici.

L’umanità, nella sua accezione kantiana, non è altro che la dignità umana. La dignità umana è ontologicamente in opposizione al decoro che invece è alle fondamenta della nuova legge sulla sicurezza voluta fortissimamente dal ministro degli Interni Marco Minniti.

La dignità umana appartiene a tutti. È dote della persona. Senza l’umanità non esiste la persona. Annientare la dignità umana, scriveva Hannah Arendt, significa annientare l’essere umano. La dignità umana è il fondamento di tutti i diritti umani, come ha scritto Stefano Rodotà. Il decoro invece è qualità di pochi e per pochi. È una caratteristica escludente, non universale. Per essere decorosi bisogna essere sobri, onesti, socialmente inseriti. L’umanità che fa bene stride con la retorica del decoro.

20maggiosenzamuri

Noi che rappresentiamo pezzi della società civile italiana invitiamo tutti coloro che credono nell’intangibilità della dignità umana a firmare la proposta di legge di iniziativa popolare fortemente voluta, in primo luogo, da Emma Bonino e don Virginio Colmegna. Li ringraziamo per avere messo insieme tanti mondi diversi ma vicini.

Insieme a loro, e speriamo a tanta altra gente, saremo anche a Milano il prossimo 20 maggio alla marcia per l’accoglienza voluta dal Comune di Milano, “20 maggio senza muri”. Saremo lì per contrastare la retorica della paura e contrapporvi quella della ragione, del dialogo, dell’umanità che fa bene.