Save the Internet: la neutralità della rete è a rischio!

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Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Liberties.eu, il sito di informazione del network European Liberties Platform, una rete informale di ONG europee che si occupano di libertà civili (e di cui CILD fa parte).

L’Europa ha urgentemente bisogno di linee guida chiare sulla neutralità della rete per proteggere le nostre libertà e i nostri diritti online. Firma la petizione Save the Internet per esprimere il tuo sostegno ad una rete libera e corretta.

Nel 2015 l’Unione Europea ha approvato una legge sulla neutralità in rete. La disposizione contiene buoni principi ma ha anche creato scappatoie che possono minare la neutralità della rete. I legislatori hanno deciso di lasciare la responsabilità di chiarire le incertezze del testo alle autorità che regolamentano le telecomunicazioni.
In tal modo, l’UE dà ai provider di servizi Internet il potere di privilegiare alcuni siti e rallentarne altri, è quanto si legge sul sito della campagna Save the Internet.

I promotori della campagna sollecitano gli europei a firmare la petizione, siccome i regolatori delle telecomunicazioni devono decidere se dare alle grandi società di telecomunicazioni il potere di influenzare cosa possiamo fare e cosa no.

La campagna, che dura fino al 18 luglio, chiede a tutti gli utenti Internet europei di far sapere ai provider di servizi che la neutralità della rete conta e che un sistema che privilegia alcuni siti rispetto ad altri (rallentandone il traffico) distrugge nella pratica i principi basilari di quello che oggi chiamiamo Internet.

“Siccome stiamo raggiungendo il traguardo, le società di telecomunicazioni stanno combattendo con le unghie e con i denti per indebolire le regole della neutralità della rete nell’Unione Europea, minacciando l’UE di ritirare gli investimenti 5G se dovesse passare un concetto forte di neutralità della rete” – è quanto Estelle Massé, Analista Politica di Access Now, ha dichiarato a Liberties.eu.

Cosa significa questo in pratica?

  • I servizi specializzati potrebbero ottenere una “corsia preferenziale” per le grandi società di Internet e spingere gli altri siti web e le iniziative e start-up verso “corsie lente”.
  • I provider di servizi potrebbero gestire il traffico online in un modo che stabilisce quale traffico è importante per te e quali servizi online rallentare.
  • L’utilizzo di Internet potrebbe essere penalizzato con costi aggiuntivi sulla base dei siti visitati, permettendo ai provider di diventare i guardiani della rete.

Come siamo arrivati a questo punto?

La normativa sulla neutralità della rete in vigore è considerata un buon punto di partenza per garantire la parità di accesso ad Internet a tutti. Dalla fine di aprile, le norme sono in vigore in tutti i 28 stati membri dell’UE. Entro la fine di agosto 2016, l’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (Body of European Regulators of Electronic Communications – BEREC) dovrà predisporre delle linee guida per interpretare le ambiguità della legge. Queste linee guida determineranno il futuro della neutralità della rete in Europa.

Condividi e firma subito la petizione per far sapere al BEREC cosa pensi del futuro di Internet!