Lobbisti a Bruxelles: serve maggiore controllo, dice Alter-EU

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Secondo il primo studio sulle attività di lobby negli uffici dei governi nazionali a Bruxelles, i lobbisti aziendali godono di un largo accesso alle rappresentanze degli stati.

Lo studio di ALTER-EU sul lobbismo a Bruxelles

Lo studio “National representation in Brussels: open for corporate lobbyists” di ALTER-EU rivela come le missioni dei governi presso le istituzioni europee siano un facile bersaglio per i grandi lobbisti aziendali che cercano a promuovere le loro agende.

Secondo Vicky Cann (membro del Corporate Europe Observatory):

“Questo rapporto dimostra che c’è un livello preoccupante di attività di lobbying nelle rappresentanze permanenti all’Unione Europea. Questi uffici dei governi nazionali hanno un ruolo importante nell’attività decisionale europea e operano in maniera piuttosto autonoma – sono quindi un bersaglio ideale per i grandi lobbisti aziendali. Sembra chiaro che gli uffici degli stati membri a Bruxelles sono completamente aperti ai lobbisti aziendali”.

Un problema di trasparenza dei dati

Il rapporto denuncia l’inadeguatezza dell’attuale disciplina europea sulla trasparenza dei lobbisti: trattasi infatti di indicazioni meramente volontarie, e che peraltro non considerano il lobbismo nelle rappresentanze permanenti e nel Consiglio. Il rapporto rivela che, tra i lobbisti che operano negli uffici dei governi nazionali, almeno uno su cinque è dipendente di aziende e organizzazioni non registrate nel registro europeo attuale.

Lo studio, basato sulle richieste di accesso all’informazione, espone anche la poca attenzione alla conservazione della documentazione relativa alle riunioni delle rappresentanze permanenti con i lobbisti – il che rende difficile per i cittadini scoprire con chi i loro governi trattino dello sviluppo delle politiche europee chiave.  Solo quattro dei diciassette governi avvicinati dai ricercatori – e cioè l’Irlanda, la Romania, l’Olanda e la Polonia – hanno fornito dati significative sulle riunioni dei gruppi di pressione.

Andreas Pavlou (membro di Access Info Europe) dichiara:

“Lo studio dimostra il bisogno urgente di un registro vincolante dei lobbisti europei che includa tutte le istituzioni e rappresentanze permanenti europee. La riforma del registro dei lobbisti europei deve assicurare una trasparenza completa attorno allo sviluppo di regole e regolazioni che hanno effetti sulle vite di 500 milioni di cittadini europei. È sconcertante scoprire che molte rappresentanze permanenti neanche conservano un resoconto delle riunioni dei lobbisti e che, in alcuni casi, addirittura si rifiutano esplicitamente di rivelare queste informazioni di base”.

ALTER-EU chiede alle rappresentanze permanenti di adoperarsi per evitare “controlli da parte delle aziende” nelle proprie relazioni con i lobbisti e, soprattutto, di registrare e controllare tutti gli incontri di questo tipo. Gli uffici dovrebbero infatti pubblicare dei dati di qualità sulle riunioni con i lobbisti e autorizzare gli incontri con soggetti iscritti nell’apposito registro europeo dei lobbisti (che, a sua volta, dovrebbe essere vincolante e includere anche anche il Consiglio e il Consiglio Europeo insieme alla Commissione Europea e al Parlamento).