Pegida: il volto anti-Islam della Germania
Il 10 ottobre 2014 su Facebook compare un gruppo denominato “Europei pacifici contro l’islamizzazione dell’occidente”: si tratta del primo passo per la nascita di un’associazione detta Pegida (dall’acronimo Patriotische Europäer gegen die Islamisierung des Abendlandes), gli “Europei Patriottici contro l’islamizzazione dell’Occidente”.
Dal momento che i leader di questa organizzazione si rifiutano quasi sempre di concedere interviste alla stampa, il settimanale tedesco Der Spiegel ha pubblicato un’indagine sulle persone che hanno lanciato l’organizzazione. Ne è uscita l’immagine di un gruppo incontratosi per caso e caratterizzato da un marcato profilo xenofobo.
Chi sono e cosa vogliono i membri di Pegida
Le origini dei fondatori sono molteplici e diverse fra di loro: alcuni si sono incontrati alle presentazioni del libro di Thilo Sarrazin, ex politico e sostenitore di tesi genetiche in relazione a politiche sociali in tema di immigrazione, altri invece sono passati dall’essere fan dei resistenti curdi di Kobane e anti-Isis ad essere attivisti antislamici.
Per quanto riguarda i sostenitori, invece, si sono da subito raggruppati sui social network: provengono da circoli ultras, lobby per la diffusione delle armi da fuoco e associazioni di centauri amanti della motocicletta. Tutti però, hanno un marcato profilo xenofobo, intuibile dai numerosi post di stampo razzista. Sui loro profili sui social media circolano frasi come ”Cosa vogliamo fare con questa massa, per il 90% incolta, che sta qua a incassare i sussidi sociali?”, oppure “I curdi sono tanto pericolosi per la civile Europa/Germania quanto tutte le altre correnti composte dai mohameddani”.
Il professor Hans Vorländer dell’Università Tecnica di Dresda ha compiuto il primo sondaggio sulla Pediga e ha delineato il profilo dell’ “Europeo Patriottico contro l’Islamizzazione dell’Occidente medio”: individuo proveniente dalla classe media, con una buona educazione, lavoratore, salariato medio, età anagrafica 48 anni, uomo, non appartenente ad alcuna confessione religiosa, non impegnato attivamente tra le fila di un partito e proveniente da Dresda.
Un fenomeno da non sottovalutare
Sono queste le origini di un fenomeno che si sta preoccupantemente diffondendo tra minoranze tedesche, minoranze da non sottovalutare se si pensa che il partito del NSDAP, il Partito Nazionalsocialista di Hitler ottenne inizialmente solo il 3% dei voti.
A Dresda il movimento è diventato associazione lo scorso 19 dicembre, una costituzione non semplice durante la quale si sono già consumate alcune defezioni. Le motivazioni di coloro che hanno abbandonato il progetto delineano il profilo dell’ambiente politico nel quale nasce l’associazione: ”Perché dobbiamo amorevolmente chiamarci europei? Io sono tedesco… Nazionalista è il termine giusto!”; “Perdonatemi ma io sono troppo a destra per questo gruppo. Vi auguro lo stesso il meglio e quando si tratterrà di imbracciare le armi, chiamatemi!”.
I fondatori hanno però messo subito in chiaro il desiderio di non diventare un bacino di raccolta di “idioti destroidi, neonazisti o simili”, dichiarazione necessaria dal momento che erano già apparse in rete diverse citazioni di Adolf Hitler. Il loro scopo, sostengono, è di contrastare la presunta islamizzazione della Germania e dell’Europa e di cambiare completamente le politiche di immigrazione e asilo politico.
Quali saranno le loro prossime proposte?