Chiudono gli Opg e si indaga sui Cie: due buone notizie
Due buone notizie prima di Pasqua.
Chiudono gli Ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) e si indaga istituzionalmente sulla gestione violenta e affaristica dell’immigrazione.
Si tratta di due questioni molto diverse tra loro, ma la matrice dei provvedimenti recenti è comune ovvero la tutela della dignità umana e dei diritti su di essa fondati.
L’Italia nel tempo si è imbarbarita. Un mix di ferocia quotidiana e di politiche dell’intolleranza ha prodotto situazioni di cui vergognarsi: malati psichici da un lato e immigrati dall’altro maltrattati oltre ogni limite.
Dunque riscontriamo un positivo doppio cambio di rotta negli ambiti della giustizia e dell’immigrazione in un Paese come il nostro che raramente è capace di autoriformarsi.
L’Italia è il paese di Franco Basaglia, all’avanguardia nella psichiatria da quando decise di chiudere i manicomi civili. Ora chiudono anche i manicomi criminali.
Bisognerà accertare ovviamente che le nuove Rems (residenze per le misure di sicurezza) non si trasformino in piccoli Opg. I rischi di derive custodiali e degradanti sono sempre dietro la porta. Le Rems potranno ospitare al massimo venti pazienti.
Meglio sarebbe stato investire più risorse per rafforzare i servizi territoriali di base della sanità piuttosto che costruire nuove strutture però il passaggio resta epocale. Tutt’oggi vi sono persone che stanno in un Opg da anni per fatti (ad esempio resistenza a pubblico ufficiale o oltraggio) che al limite prevedono qualche mese di carcere.
In quel caso la malattia mentale diventa una sorta di doppia condanna a vita.
La legge ultima del 2014 prevede che nessuno potrà più scontare una misura di sicurezza che abbia una durata superiore alla pena carceraria prevista per il reato commesso. Non è accettabile e legittimo punire il folle reo in misura maggiore del reo sano.
Di questa prima buona notizia dobbiamo essere orgogliosi come Paese e muoverci con decisione nel solco della riforma anti-manicomiale.
La seconda buona notizia è l’istituzione della Commissione di inchiesta della Camera sui centri di trattenimento e di accoglienza per gli immigrati e i richiedenti asilo (Cie, Cara, Cda).
Il Presidente è Gennaro Migliore del Pd.
La Commissione dovrà accertare “eventuali condotte illegali e atti lesivi dei diritti fondamentali e della dignità umana, le procedure per l’affidamento della gestione dei centri, nuove soluzioni normative per la gestione della questione immigrazione”.
L’inchiesta dovrà inoltre l’accertare eventuali gravi violazioni delle regole dei centri nonché comportamenti violenti.”
Una commissione di inchiesta vera e propria con poteri di polizia giudiziaria paragonabili a quelli che aveva la Commissione Marino che poi ha portato alla chiusura degli Opg.
I Cie, i Cara sono luoghi indegni di trattenimento coatto di persone senza responsabilità penale.
Sono anche un affare per alcuni privati oltre che terreno di speculazione politica per chi come Salvini gioca alla costruzione di una società della paura.
Dunque si vada rapidamente verso un Paese meno illiberale e più civile.
Patrizio Gonnella, presidente CILD
(articolo pubblicato sul blog Libertà Civili de L’Espresso)
[Foto di Giorgio Raffaelli (CC BY-NC 2.0)]