Alcune domande a Corrado Formigli
“Voi rom siete la feccia della società”.
Gianluca Buonanno è un parlamentare leghista che si trova perfettamente a proprio agio nei salotti televisivi nell’era del salvinismo, un’era di cui sono complici quasi tutti i talk show.
Un’era triste e ricca di volgarità. Non c’è conduttore o conduttrice che non gli dia spazio. Nei casi in cui Matteo Salvini non è in condizione di presenziare davanti agli schermi, non essendo ancora dotato del dono della ubiquità, allora ci si accontenta di Borghezio o Buonanno pur di affidarsi a urla, insulti, provocazioni nel nome del razzismo. Oramai quasi tutti i conduttori televisivi hanno rinunziato a informare nel senso profondo del termine. Chi più o chi meno punta allo scontro verbale.
Di fronte alle offese di Gianluca Buonanno a Diana Pavlovic a Piazza Pulita, Corrado Formigli ha ritenuto di prendere le distanze dalle affermazioni razziste del deputato della Lega e stigmatizzare gli applausi calorosi del pubblico a Buonanno.
È sufficiente oppure anche le parole di Formigli fanno parte del gioco televisivo?
Tutto è purtroppo diventato spettacolo truce. La bulimia televisiva di talk show di informazione politica per alimentarsi ha bisogno di superare i limiti della decenza. Sento dunque necessario di rivolgermi a Formigli per chiedergli:
1) quale è il ruolo della informazione, è creare personaggi (a volte macchiette) oppure proporre temi e approfondire questioni?
2) le posizioni apertamente razziste hanno più diritti televisivi di quelle democratiche e inclusive?
3) la deriva culturale contro i rom non è anche l’esito di uno spazio pubblico regalato ai cultori della intolleranza;
4) è etico consentire applausi scroscianti a posizioni politiche apertamente razziste e dunque illegali da parte di un pubblico che non è sorteggiato casualmente ma è invitato a partecipare alla trasmissione dalla stessa emittente?
L’invito a Buonanno che inneggia alla xenofobia è come invitare un tifoso che inneggia alla violenza o un terrorista che invita al terrore o un evasore che incita a non pagare le tasse. Sempre reati sono.
Non importa a mio avviso che Buonanno sia un parlamentare di una forza che è stimata intorno al 14%. Quella stima è anche il risultato delle centinaia di comparsate televisive di Salvini. Immagino che se qualche volto di un partito minore o di un’organizzazione sociale fosse sdoganato dall’anonimato televisivo vedrebbe decuplicate le proprie rendite di consenso.
Dunque chiedo a Corrado Formigli, giornalista esperto, se quel 14% razzista, sempre che sia veramente un 14%, non sia il frutto avvelenato di una scellerata vetrina pubblica regalata a posizioni pseudo-illegali.
Patrizio Gonnella, presidente CILD