Alcune domande a Corrado Formigli

A Piazza Pulita Djana Pavlovic viene insultata da Gianluca Buonanno
Share on FacebookTweet about this on TwitterShare on LinkedInEmail to someone
Print Friendly

“Voi rom siete la feccia della società”.

Gianluca Buonanno è un parlamentare leghista che si trova perfettamente a proprio agio nei salotti televisivi nell’era del salvinismo, un’era di cui sono complici quasi tutti i talk show.

Un’era triste e ricca di volgarità. Non c’è conduttore o conduttrice che non gli dia spazio. Nei casi in cui Matteo Salvini non è in condizione di presenziare davanti agli schermi, non essendo ancora dotato del dono della ubiquità, allora ci si accontenta di Borghezio o Buonanno pur di affidarsi a urla, insulti, provocazioni nel nome del razzismo. Oramai quasi tutti i conduttori televisivi hanno rinunziato a informare nel senso profondo del termine. Chi più o chi meno punta allo scontro verbale.

Di fronte alle offese di Gianluca Buonanno a Diana Pavlovic a Piazza Pulita, Corrado Formigli ha ritenuto di prendere le distanze dalle affermazioni razziste del deputato della Lega e stigmatizzare gli applausi calorosi del pubblico a Buonanno.

È sufficiente oppure anche le parole di Formigli fanno parte del gioco televisivo?

Tutto è purtroppo diventato spettacolo truce. La bulimia televisiva di talk show di informazione politica per alimentarsi ha bisogno di superare i limiti della decenza. Sento dunque necessario di rivolgermi a Formigli per chiedergli:

1) quale è il ruolo della informazione, è creare personaggi (a volte macchiette) oppure proporre temi e approfondire questioni?

2) le posizioni apertamente razziste hanno più diritti televisivi di quelle democratiche e inclusive?

3) la deriva culturale contro i rom non è anche l’esito di uno spazio pubblico regalato ai cultori della intolleranza;

4) è etico consentire applausi scroscianti a posizioni politiche apertamente razziste e dunque illegali da parte di un pubblico che non è sorteggiato casualmente ma è invitato a partecipare alla trasmissione dalla stessa emittente?

L’invito a Buonanno che inneggia alla xenofobia è come invitare un tifoso che inneggia alla violenza o un terrorista che invita al terrore o un evasore che incita a non pagare le tasse. Sempre reati sono.

Non importa a mio avviso che Buonanno sia un parlamentare di una forza che è stimata intorno al 14%. Quella stima è anche il risultato delle centinaia di comparsate televisive di Salvini. Immagino che se qualche volto di un partito minore o di un’organizzazione sociale fosse sdoganato dall’anonimato televisivo vedrebbe decuplicate le proprie rendite di consenso.

Dunque chiedo a Corrado Formigli, giornalista esperto, se quel 14% razzista, sempre che sia veramente un 14%, non sia il frutto avvelenato di una scellerata vetrina pubblica regalata a posizioni pseudo-illegali.

 

Patrizio Gonnella, presidente CILD