Un sit-in davanti all’ambasciata di Egitto per chiedere #VeritàPerGiulio
Il ricercatore italiano Giulio Regeni è scomparso al Cairo il 25 Gennaio 2016, proprio nel quinto anniversario della rivolta che ha deposto il presidente Hosni Mubarak. Nove giorni dopo, il suo corpo evidentemente martoriato dalle torture subite – poi confermate dalla autopsia effettuata in Italia – è stato rinvenuto su un cavalcavia dell’autostrada che collega la capitale egiziana ad Alessandria.
A distanza di un mese esatto dal rapimento di Giulio, lo scorso 25 febbraio abbiamo organizzato – insieme ad Associazione Antigone e con la partecipazione di Amnesty International Italia – un sit-in davanti all’ambasciata di Egitto a Roma per manifestare solidarietà alla famiglia Regeni e sopratutto chiedere a gran voce #VeritàPerGiulio.
Patrizio Gonnella, presidente di CILD e Antigone, ha dichiarato: “Siamo qui per dare solidarietà alla famiglia e perché vogliamo che questa storia non cada nell’oblio. Questo non è un caso di cronaca nera, ma di palese e grave violazione dei diritti umani“. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha sottolineato come sia “necessario tenere alta l’attenzione e la pressione sul caso finché non arrivi una verità accertata“.
All’evento hanno aderito anche la Federazione Nazionale Stampa Italiana, Articolo 21, USIGRai, Cgil, Cisl, Uil, Associazione ProgettoRoma, Link Roma, ANPI – Sezione Nomentano Italia, A Buon Diritto, Arci, Tilt, LasciateCientrare, CittadinanzAttiva, Tefa Colombia cooperazione internazionale, Cittadinanzattiva, Asgi, Cittadini del Mondo, Associazione ParteCivile, Associazione Diritti e Frontiere (ADIF), Partito della Rifondazione Comunista, Radicali Italiani.
Erano presenti anche gli amici di Gazebo, che hanno poi raccontato la nostra iniziativa durante la puntata domenicale del programma.
Il nostro impegno non finisce qui: presto seguiranno altre iniziative per continuare a tenere alta l’attenzione sulla vicenda e a chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni.