Ti presento la CILD: Associazione Luca Coscioni
L’Associazione Luca Coscioni (ALC) è un’associazione no profit di promozione sociale fondata nel 2002 da Luca Coscioni, leader Radicale e docente universitario malato di sclerosi laterale amiotrofica. ALC sostiene la libertà di ricerca scientifica ed è una delle organizzazioni più attive ed efficaci per la promozione dei diritti umani, civili e politici delle persone malate e disabili.
Qual è la missione di Associazione Luca Coscioni?
Lo scopo dell’Associazione è promuovere la libertà di ricerca, l’autodeterminazione individuale dall’inizio alla fine della vita e l’affermazione dei diritti umani, civili e politici delle persone malate e disabili. Dopo la morte di Luca Coscioni nel 2006, l’Associazione ha continuato la sua azione, trasformando in lotte le speranze di malati, medici, ricercatori e cittadini che si oppongono alle leggi proibizioniste sulla scienza. L’Associazione Luca Coscioni, seguendo il motto “dal corpo dei malati al cuore della politica”, promuove l’iniziativa di persone disabili e malate, aiutandole a essere protagoniste dirette della vita politica, come l’azione di Luca Coscioni e Piergiorgio Welby ha testimoniato.
Quali sono le attività dell’Associazione?
L’Associazione Luca Coscioni agisce su molti fronti riguardanti la scienza, la salute e le libertà: si va dall’affermazione del diritto alla scienza, alla salute riproduttiva e all’interruzione di gravidanza; dalla procreazione medicalmente assistita alla libertà delle scelte di fine vita; si passa dal rispetto dei diritti della persona con disabilità, contro le barriere architettoniche e per la vita indipendente, alla riforma del sistema sanitario e dei finanziamenti alla ricerca. Al centro delle nostre campagne vi sono anche l’antiproibizionismo sulle droghe e la difesa del metodo scientifico come strumento a sostegno della democrazia. Per ciascun obiettivo, l’Associazione promuove iniziative istituzionali e non, proposte di riforma, azioni giudiziarie e nonviolente, per la promozione di nuovi diritti o a difesa di diritti oggi negati. Le campagne in corso sono quella per la legalizzazione della eutanasia e del testamento biologico, per il rispetto delle sentenze della Corte costituzionale in materia di fecondazione assistita, per la legalizzazione della ricerca sulle cellule staminali embrionali e la modificazione del genoma, per la legalizzazione della cannabis e della ricerca scientifica su tutte le droghe.
Cosa vi motiva nel lavoro?
Le persone e le loro urgenze sono il motore dell’iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni: le storie di persone che si sono battute per la libertà di scelta – come Piergiorgio Welby, Giovanni Nuvoli, Dj Fabo, Davide Trentini – o delle coppie che si sono esposte per superare i divieti della legge 40, come Maria Cristina e Armando, Claudia e Maurizio, Valentina e Fabrizio, Maria Sole, Maria Elena, e tanti e tante altre. Sono le storie delle persone che abbiamo aiutato a vedere rispettato un loro diritto: che sia quello a porre fine dignitosamente ad una vita divenuta ormai insopportabile, o quello a diventare genitori, nonostante le difficoltà e la malattia. Sono i messaggi che riceviamo ogni giorno a spingerci ad andare avanti verso la conquista di nuovi diritti.
Quali difficoltà e sfide incontrate quotidianamente?
L’Italia è fanalino di coda in Europa sulle libertà civili. Ci scontriamo ogni giorno con questa difficile realtà: dalla mancata applicazione della Legge 194 al persistente divieto alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. L’ostacolo più grande è quello di un dibattito politico spesso lontano dai temi della vita e della salute, e di cittadini dunque disinformati sulle reali opportunità che sarebbe fornite loro dalla scienza, se ne potessero liberamente beneficiare. Nonostante la disinformazione, tutti i sondaggi convergono nel dare la fotografia di un Paese favorevole a profonde riforme di libertà, anche su temi tabù per la politica, come l’eutanasia. Le difficoltà nel fare breccia nelle istituzioni non sono comunque insormontabili: abbiamo ottenuto molte vittorie, innanzitutto grazie al riconoscimento nei tribunali di diritti costituzionali, che hanno dato ragione al lavoro che facciamo ogni giorno. La sfida è quella di colmare il divario tra la realtà sociale e quella istituzionale.