Democracy at the crossroads: mapping rights and liberties in Italy

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In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani, la Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti Civili (CILD) ha pubblicato il rapporto “Democracy at the crossroads: mapping rights and liberties in Italy”.

A due anni dall’insediamento del governo guidato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, questo rapporto evidenzia preoccupanti tendenze che incidono sui diritti e le libertà fondamentali nel Paese, derivate da significativi cambiamenti politici e legislativi.

Questo rapporto ripercorre la progressiva erosione dei diritti e delle libertà in Italia, analizzando le principali iniziative del governo e il loro impatto sui valori democratici sanciti dalla Costituzione italiana e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Dalla libertà di riunione all’indipendenza della stampa, dai diritti delle persone migranti all’autonomia giudiziaria. I nostri risultati rivelano tendenze preoccupanti che richiedono un’attenzione immediata da parte di attori nazionali e internazionali.

Mentre l’Italia si trova a un bivio critico, i nostri risultati mirano a informare il dibattito politico e a promuovere misure che rafforzino, anziché indebolire, le garanzie democratiche.

A rischio la libertà di stampa e dei media, giornalisti sotto attacco: 

Il rapporto descrive un panorama sempre più critico per la libertà di stampa e il pluralismo mediatico. L’aumento delle SLAPP (Strategic Lawsuits Against Public Participation) – cause legali strategiche intentate per mettere a tacere giornalisti e attivisti – rappresenta una grave minaccia per il diritto di informare. I dati mostrano che l’Italia detiene il primato europeo per numero di SLAPP, con casi intentati prevalentemente da figure politiche contro i critici del governo. A ciò si aggiungono episodi di intimidazione fisica e online ai danni dei giornalisti, e una crescente concentrazione della proprietà dei media, che limita il pluralismo e l’indipendenza editoriale. L’indipendenza dei media è ulteriormente compromessa da interferenze politiche nel servizio pubblico radiotelevisivo.

Criminalizzazione dei gruppi vulnerabili:
Negli ultimi due anni, il Governo Meloni, ha perseguito – tramite decreti legge ad hoc – una politica di criminalizzazione del dissenso e dei gruppi vulnerabili.

Le recenti misure, come il Decreto Piantedosi, hanno imposto vincoli severi alle operazioni di salvataggio in mare, colpendo duramente le ONG. Il protocollo Italia-Albania ha inoltre introdotto centri di detenzione e accoglienza al di fuori del territorio nazionale, con gravi implicazioni per i diritti umani e l’accesso alla protezione internazionale. Le normative approvate hanno aumentato i periodi di detenzione amministrativa e criminalizzato ulteriormente i migranti, ampliando le disuguaglianze e ostacolando l’integrazione.

Approcci punitivi nei confronti dei giovani, come nel “Decreto Caivano”, minano i principi di riabilitazione ed equità. Altre misure legislative hanno rafforzato le misure punitive contro i manifestanti e gli attivisti, soprattutto nel contesto dell’ambientalismo. Questi provvedimenti hanno incrementato le pene per azioni non violente come il blocco del traffico o le proteste in luoghi pubblici, compromettendo il diritto alla libertà di espressione e di assemblea. Il rapporto documenta episodi di repressione violenta da parte delle forze dell’ordine, sottolineando l’uso eccessivo della forza e l’intimidazione sistematica.

Grande preoccupazione viene rivolta verso il testo del cosiddetto “Pacchetto Sicurezza” (DDL N. 1660), attualmente discusso alle Camere, che introduce nuove fattispecie di reato o inasprisce altre pene, come quelle legate al diritto di protestare o alla gestione delle carceri.

Attacchi ai diritti delle donne e della comunità LGBTQIA+:
Il rapporto evidenzia come il governo stia attuando una politica che rafforza un modello tradizionale di famiglia, ostacolando i diritti delle donne e delle persone LGBTQIA+. La retorica politica dominante tende a delegittimare le battaglie per l’uguaglianza di genere e i diritti delle coppie dello stesso sesso. Persistono ostacoli all’accesso all’aborto, aggravati dall’elevato tasso di obiezione di coscienza tra i medici.

Povertà e disuguaglianza sociale: 

Il rapporto documenta un aggravarsi delle disuguaglianze sociali e delle condizioni di povertà in Italia durante il 2024, dovute in parte alle politiche economiche del governo e ai tagli al welfare. I dati evidenziano un aumento significativo della povertà assoluta, che ha colpito in modo sproporzionato famiglie numerose, minori e anziani. La mancanza di misure strutturali per affrontare l’aumento del costo della vita, unita a un’erosione dei servizi pubblici essenziali, ha amplificato le difficoltà per le fasce più vulnerabili della popolazione.

In particolare, il rapporto segnala l’impatto negativo delle modifiche al Reddito di Cittadinanza, che è stato ridimensionato e sostituito da misure meno efficaci, alimentando così un clima di insicurezza sociale e instabilità economica.

Deterioramento dell’indipendenza della magistratura:
Il rapporto denuncia episodi di pressione politica sui magistrati impegnati in casi sensibili, alimentando un clima di sfiducia nei confronti del sistema giudiziario. La Commissione Europea, nel suo rapporto sullo stato di diritto, ha sottolineato che questi sviluppi potrebbero minare seriamente la credibilità e l’indipendenza della giustizia italiana, con conseguenze potenzialmente dannose per lo stato di diritto.

Riforma del premierato:

ll rapporto analizza la proposta del governo di introdurre un sistema di premierato, che rappresenterebbe un cambiamento significativo nella struttura istituzionale del Paese. Sebbene i sostenitori affermino che questa riforma rafforzerebbe la stabilità del governo e la capacità decisionale, il rapporto evidenzia i rischi per il bilanciamento dei poteri e la rappresentatività democratica. Riforme costituzionali di questa portata richiederebbero un ampio consenso politico e sociale. Tuttavia, il governo sta spingendo per l’approvazione rapida della riforma, alimentando critiche da parte dell’opposizione e della società civile, che temono un indebolimento della democrazia rappresentativa.

L’appello di CILD:

“A due anni dall’insediamento del governo Meloni, l’Italia si trova a un bivio critico,” ha dichiarato Laura Liberto, Presidente di CILD. “questo rapporto nasce dall’urgenza di documentare e denunciare il grave indebolimento dei diritti e delle libertà fondamentali nel nostro Paese. È necessario invertire questa rotta prima che i danni diventino irreversibili. I nostri risultati rivelano una traiettoria allarmante che mina i principi democratici sanciti dalla Costituzione italiana e dai trattati internazionali sui diritti umani. Invitiamo i decisori politici, la società civile e le organizzazioni internazionali ad affrontare queste sfide e a lavorare per salvaguardare le libertà fondamentali.”

Questo rapporto rappresenta una risorsa cruciale per comprendere l’attuale clima politico e sociale in Italia e promuove politiche che tutelino i valori democratici. Il testo completo del rapporto “Democracy at the crossroads: mapping rights and liberties in Italy”, è disponibile qui.

Media contact: info@cild.eu