Migrazioni e cittadinanza. Una nuova formazione per nuove narrazioni
Un evento a Roma, il prossimo 19 aprile, prova a sperimentare un innovativo percorso formativo per ragionare sulla comunicazione e un diverso racconto delle migrazioni, della cittadinanza e della convivenza interculturale.
Marco Binotto – Professore Associato Sapienza Università di Roma
Invasione, aggressione, contaminazione. L’“esodo” giunto sulle nostre coste, il criminale straniero e in perenne “attesa di espulsione”, religioni pericolose che minacciano “le nostre tradizioni”. Pare ci siano solo queste metafore per descrivere i processi migratori, i cambiamenti sociali e demografici che hanno interessato l’Italia negli ultimi decenni. Un pugno di narrazioni descrive questo mutamento, pochi racconti, spesso concentrati sui soli arrivi via mare, sono utilizzati dai media, e dalla politica, per descrivere questo nuovo panorama. Però, negli stessi anni davvero tante le realtà e persone di buona volontà hanno tentato di proporre un racconto diverso della realtà, più articolato, plurale e adeguato ai cambiamenti in corso.
Spesso questo sforzo per ottenere diverse visioni e politiche, per affermare diritti, convivenza, solidarietà, o per lo meno per far emergere, semplicemente, un discorso pubblico almeno in parte coincidente con la pluralità delle tante esperienze quotidiane di convivenza e mescolamento, con la complessità dei percorsi migratori e di mobilità umana, con il fascino e le difficoltà del vivere insieme in un mondo diventato sempre più piccolo. Una nuova narrazione.
Il ricorrere di termini come racconto, narrazione, discorso dovrebbe aver reso chiaro quanto è importante in questo percorso la comunicazione, lo storytelling, l’informazione. Se guardiamo la questione dalla parte di chi ha proposto un modo diverso di vedere le cose, uno sguardo alle politiche migratorie degli ultimi governi o a qualsiasi Tg nazionale, rende evidente quanto lo sforzo di proporre una narrazione diversa non abbia prodotto i risultati sperati oppure non sia stata una strada percorsa con sufficiente convinzione, che, per quanto ci interessa ora, è lo stesso. A quanto pare chi vuole contrastare questa narrazione così dominante non ha saputo mettere al centro la comunicazione, la capacità di farsi fonti e media, di rinnovare l’immaginario.
Anzi spesso si è preferito non affrontare quel terreno di gara. Lasciare la sfida al mainstream dei media e della politica per rivolgere l’attenzione al lavoro lento dell’educazione, della sensibilizzazione, della solidarietà diffusa nelle scuole, nei luoghi di lavoro e di incontro. Oppure sono state troppo sporadiche le occasioni per riflettere sulle proprie strategie di comunicazione, i momenti in cui far tesoro dell’esperienza e della conoscenza di chi si occupa di comunicazione, progetti per tentare strade meno immediate o per sperimentare qualcosa di semplicemente diverso.
E se invece è proprio quello uno dei primi spazi di intervento, il nuovo crocevia? Occorrerebbe però trovare percorsi sempre più condivisi e ampi, condividere percorsi strategici, esperienze innovative e tentativi creativi. Per farlo quindi serve costruire spazi di confronto, formazione e sperimentazione sui linguaggi della comunicazione, il rapporto con i media e la cultura. Luoghi dove innovare non solo linguaggi, storie, strumenti comunicativi ma anche il modo di elaborarli, ritrovarsi, condividerli.
Non può esistere innovazione nel modo di raccontare la convivenza, la cittadinanza, le politiche migratorie senza trovare nuove forme di formazione e creazione, nuove occasioni per ripensarle insieme. Allora per giungere a nuove narrazioni partiamo da nuovi strumenti formativi, da nuovi spazi di incontro. L’occasione è un progetto della Sapienza Università di Roma, un ciclo di seminari concentrati proprio sull’innovazione nei linguaggi e nelle forme della comunicazione.
Al contrario della struttura un po’ rituale di questi momenti di formazione le lezioni non sono il centro dell’evento. Le presentazioni offrono certo i materiali e lo spunto al resto della giornata, ma non occupano tutto lo spazio. Dopo le relazioni iniziali, comunque brevi, un quarto d’ora l’una, nel dandosi la durata ormai consueta per il web del Ted, lo spazio teatrale – l’evento si svolge nel suggestivo Teatro Ateneo della Sapienza – si trasforma in una caffetteria, un world cafè dedicato alla discussione e al confronto sui temi affrontati nella prima ora. L’ambiente più informale e ristretto permette uno scambio diretto di pareri ed esperienze. A questo punto si aprirà la terza fase dell’incontro dedicata alla produzione o rielaborazione, in piccoli gruppi, di contenuti comunicativi. Il dibattito prova a trasformarsi in laboratorio creativo e partecipato per immaginare alternative ai discorsi e alle narrazioni prevalenti.
L’evento si terrà a Roma, venerdì 19 aprile, presso il Teatro Ateneo (piazzale Aldo Moro) dalle ore 15.00: “Nuove narrazioni. Cittadinanza, migrazioni e convivenza interculturale”.
Per informazioni e iscrizioni: https://sites.google.com/uniroma1.it/nuovenarrazioni/eventi/evento-2-migrazioni
Foto di copertina: Annie Spratt su Unsplash