Dalla Vlora ad oggi. Un e-book per raccontare 30 di immigrazione in Italia

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Quando l’8 agosto 1991 la nave Vlora apparve nel porto di Bari col suo enorme carico umano – le stime dell’epoca parlano di circa 20.000 persone -, l’Italia poteva dirsi un paese che conosceva poco il fenomeno dell’immigrazione.

Anche se già dalla prima metà degli anni ‘70 il saldo migratorio – la differenza tra partenze di emigranti e rientri o arrivi di nuovi immigrati – inizierà prima a calare e poi a diventare positivo (i 170.000 permessi di soggiorno validi nel 1973, superano stabilmente i 600 mila tra il 1988 e il 1990) politica, media e comunità scientifica raccontavano ancora un paese di emigranti e questa era la percezione generale.

L’arrivo della Vlora a Bari farà da detonatore a una nuova percezione che sostituirà la precedente, e seppure rappresenterà un caso limite pronto a pervadere l’immaginario collettivo fino ai nostri giorni, dal punto di vista storico non rappresenta neppure il primo caso di arrivo in massa di migranti nel nostro paese. Primato che spetta alla città di Brindisi che pochi mesi prima, il 7 marzo, aveva accolto 27 mila persone arrivate nella notte a bordo di diverse imbarcazioni, in fuga dall’Albania.

Per quali motivi ricordiamo allora lo sbarco della Vlora e al tema abbiamo voluto dedicare un e-book pubblicato nell’ambito del nostro progetto Open Migration?

Le ragioni vanno ricercate senz’altro nella narrazione che all’epoca si è fatta dell’evento, nei commenti politici e nelle azioni che istituzioni e società civile hanno intrapreso allora, ma i cui effetti trovano spazio ancora oggi. 

Il racconto dell’immigrazione albanese – per cui la Vlora rappresenta il momento più iconico – significa a livello mediatico il primo banco di prova per il racconto dell’immigrazione futura. Proprio con l’arrivo della Vlora termini come “invasione”, “esodo”, “ondata” troveranno posto nei titoli di  giornali e televisioni per non lasciarlo più, nel racconto di una “crisi” lunga ormai più di trent’anni.

Allo stesso modo, giornali e televisione, attingeranno al sentimento di novità inaugurato dagli arrivi dall’altra costa dell’Adriatico, dando ampio spazio a racconti di cronaca in cui il protagonista è lo straniero, inaugurando nei mesi a seguire un’attenzione per il binomio sicurezza/immigrazione che ancora oggi non è andato scemando.

Legge sul diritto di asilo e migrazione, cittadinanza, detenzione amministrativa e espulsioni, tragedie del mare. Con tutti questi temi il nostro paese iniziò ad approcciarsi in quell’occasione, e raccontare oggi l’arrivo di quelle 20 mila persone dall’Albania, significa   soprattutto raccontare le risposte che l’Italia scelse di dare, i modelli e le letture politiche in tema di stranieri e migrazione che scelte allora, sopravvivranno attraverso gli ultimi 3 decenni. Così come significa analizzare le questioni che allora decise di non affrontare con urgenza e ancora oggi fatica a risolvere.

Si può quindi ben capire quanto questo evento, oltre ad essere simbolico, rappresenti un vero punto di svolta nelle questioni di politica migratoria in Italia.

Un punto di svolta però lontano ormai trent’anni che ci permette di analizzare in prospettiva storica quanto accaduto finora. Che ci permette di raccontare un’integrazione economica ormai realizzata per la forte comunità albanese in Italia. Che ci permette di decostruire l’ossessione securitaria per lo straniero propenso a delinquere più dell’italiano. E che ci dovrebbe permettere di capire le ragioni dei tanti italiani nati e cresciuti in Italia a seguito delle scelte dei loro genitori, che qui hanno frequentato le scuole e lavorano, ma ai quali ancora non siamo riusciti a concedere la cittadinanza.

Con l’arrivo della Vlora a Bari, con la data simbolica dell’8 agosto del 1991, con la drammaticità e l’unicità di quell’evento, con Open Migration abbiamo deciso di fare iniziare simbolicamente il nostro viaggio su un’Italia che si scopre paese di arrivo e non più (o non solo) paese di partenza e che raccontiamo in un e-book disponibile online da oggi. 

Lo facciamo ospitando nell’e-book “A 30 anni dallo sbarco della Vlora. Breve viaggio nell’Italia che si è scoperta paese di immigrazione” – che pubblichiamo oggi con Open Migration – una pluralità di voci e di analisi che ci permettono di ampliare il nostro punto di vista su quanto accaduto in questi ultimi trent’anni. 

Trent’anni in cui abbiamo imparato a conoscere i fenomeni migratori e a capirne le complessità, un tempo abbastanza lungo da non permetterci più di parlare ancora di emergenza.

 

LEGGI L’E-BOOK: A TRENT’ANNI DALLO SBARCO DELLA VLORA BREVE VIAGGIO NELL’ITALIA CHE SI È SCOPERTA PAESE DI IMMIGRAZIONE