Palazzo Selam: un Foia per conoscere i motivi della chiusura

Share on FacebookTweet about this on TwitterShare on LinkedInEmail to someone
Print Friendly

Dal 5 aprile il Selam Palace, una delle occupazioni storiche di Roma, è stato circondato da da un cordone di poliziotti e militari che lo presidiano giorno e notte. I cancelli esterni sono stati chiusi a chiave e agli abitanti è impedito di uscire dalla struttura. 

Questi provvedimenti sono stati assunti quando, all’interno dell’occupazione, è stata riscontrata la positività al Covid-19 di due persone.

Nei giorni successivi operatori dell’ASL hanno effettuato ulteriori tamponi, dal cui esito sono emerse altre positività, e sono stati garantiti agli abitanti i beni di prima necessità. 

Se probabilmente pochissimi sono i dubbi circa l’opportunità di adottare provvedimenti straordinari rispetto ad una situazione potenzialmente esplosiva come quella del Selam Palace, dove esiste una situazione di promiscuità e affollamento che, al pari di quella che può registrarsi in un carcere o in una residenza per anziani o in altre residenze collettive, può dar luogo alla propagazione del contagio, ciò che non è chiaro è quali siano gli atti amministrativi con i quali è stata disposta la chiusura totale del centro e la presenza h24 delle forze armate e della polizia. 

La Regione Lazio, nelle scorse settimane, ha ad esempio emanato provvedimenti restrittivi relativi ai comuni di Fondi e Nerola e gli stessi atti sono stati oggetto di pubblicazione sul sito istituzionale dell’Ente. Dunque, presumibilmente, il provvedimento non è stato adottato dalla regione ma dal Prefetto di Roma per tutelare la salute individuale e collettiva. Tuttavia, dal sito della Prefettura e dall’albo pretorio comunale non risulta nessuna ordinanza contingibile legata al Covid-19 e a Palazzo Selam.

Abbiamo quindi presentato venerdì scorso alla Prefettura una richiesta di accesso agli atti al fine di conoscere il contenuto del provvedimento che ha disposto la chiusura totale del Selam Palace. Solo la trasparenza dell’attività amministrativa, anche in tempi di emergenza, consente a tutti i cittadini di conoscere quello che sta succedendo, permettendo di verificare la correttezza e la proporzionalità delle misure adottate anche rispetto al rischio sanitario, e oltretutto di evitare il diffondersi di pericolose fake news che, nel caso in questione, hanno ad esempio causato momenti di tensione quando, il giorno di Pasqua, c’è stata una protesta davanti all’Hotel Capannelle a seguito della diffusione della notizia, da parte di esponenti dell’opposizione del Consiglio regionale, del trasferimento (poi smentito) di persone dal Selam Palace. Dunque, la pubblicazione dei provvedimenti adottati dal Prefetto, e di altre autorità (Presidenti delle Regioni, Sindaci, ASL etc), oltre ad essere obbligatoria avrebbe anche l’utilità di poter rapidamente smentire false notizie che creano allarme sociale e costringono le forze dell’ordine, in una fase emergenziale, a dover sprecare tempo e risorse per contenere proteste spontanee generate da una cattiva informazione.

 

In copertina: foto via Cittadini del Mondo