Vittoria: il MISE revoca licenza ad Area verso l’Egitto!
Una buona notizia sul tema del controllo delle esportazioni: il Ministero dello Sviluppo Economico ha revocato la licenza di esportazione verso l’Egitto ad Area spa, azienda già sotto indagine per forniture di tecnologie di sorveglianza ai servizi siriani.
Il 27 giugno avevamo pubblicamente chiesto al MISE di revocare la licenza all’azienda in una lettera firmata anche da altre organizzazioni della società civile impegnate su questi temi, dall’italiana Hermes Center a una serie di organizzazioni internazionali tra cui Access Now.
La revoca della licenza è avvenuta limitatamente al caso egiziano: una buona notizia, ma solo un primo passo in un quadro in cui è sempre più necessaria la trasparenza sulle licenze e Paesi coinvolti.
Non possiamo aspettare che ci siano altre inchieste e gravi casi come quello egiziano per agire: il Parlamento e i cittadini devono poter vigilare sul sistema di concessione di queste licenze. È paradossale che l’Italia pubblichi informazioni complete e accurate riguardo gli armamenti mentre non vi siano praticamente informazioni disponibili sulle licenze dual use: rinnoviamo quindi la nostra richiesta al MISE di pubblicazione di informazioni sulle licenze e i Paesi coinvolti.
Lo scorso aprile abbiamo richiesto la pubblicazione di un quadro sul numero di licenze concesse, autorizzate e negate: dalla divulgazione delle informazioni non deriva alcun danno alle aziende nazionali in termini di competitività, né vi è alcuna minaccia per la sicurezza nazionale, in quanto non sono presenti dettagli privati sull’esportatore né sugli utenti finali
Lo scorso gennaio, con Privacy International e Centro Hermes, avevamo scritto al MISE chiedendo chiarimenti e provvedimenti dopo la notizia che Area SpA sarebbe stata autorizzata a vendere tecnologia di sorveglianza delle comunicazioni in rete alla Technical Research Department (TRD), agenzia di intelligence egiziana dall’operato oscuro. Un comunicato del MISE del 23 gennaio dichiarava che si sarebbe proceduto alla sua revoca definitiva.
Anche l’Unione Europea sta lavorando a una revisione della regolamentazione del controllo sulle esportazioni, con regole più stringenti sugli standard dei diritti umani.