In ricordo di Antonio Papisca
Nel 1993 ho avuto la fortuna di essere ammesso alla Scuola di specializzazione in Istituzioni e Tecniche di promozione e protezione dei diritti umani dell’Università di Padova. Il direttore della scuola era il prof. Antonio Papisca, che purtroppo qualche giorno fa ci ha lasciati. Dal prof. Papisca ho imparato tanto e in particolare una sua grande intuizione che lui ha elevato a dottrina. Mi riferisco alla teoria dell’incuneamento interstiziale. Il diritto internazionale, ma anche il diritto interno o le pratiche istituzionali a volte presentano un interstizio di pace, di legalità, di solidarietà, di umanocentrismo. Bisogna entrare in quell’interstizio e allargarlo al fine di occupare spazi di agibilità prima inesistenti. L’incuneamento interstiziale è una tecnica di promozione dei diritti umani a disposizione delle organizzazioni non governative alle quali il prof. Papisca ha garantito dignità e ruolo pubblico.
Faccio un esempio. Siamo tutti consapevoli che le convenzioni internazionali sui diritti umani sono prive di cogenza e che spesso non costringono gli Stati a cambiare le loro politiche. I rapporti degli organismi internazionali però sono uno strumento importante, a volte l’unico, di advocacy per le Ong.
Il grande merito del Prof. Papisca è stato quello di formare generazioni di studenti in modo rigoroso senza perdere mai di vista l’ideale. Dal prof. Papisca tantissimi giovani studiosi hanno imparato che la pace non è parte del campo semantico dell’utopia e che non è mera assenza di guerra. Nel mesi scorsi la Coalizione Italiana per le libertà civili ha premiato il Centro per i diritti umani dell’Università di Padova, da lui ideato, in considerazione del grande contributo offerto nel tempo al tema alla ricerca su pace, democrazia e diritti umani.
Siamo orgogliosi di averlo fatto.