Atletico Diritti, in campo contro la discriminazione
Da tre anni Atletico Diritti scende in campo per l’integrazione e contro il razzismo.
In occasione della giornata internazionale dello sport vi raccontiamo l’esperienza di questa polisportiva, nata nel giugno del 2014 per volontà dell’Associazione Antigone e di Progetto Diritti, con il patrocinio dell’Università Roma Tre, a cui abbiamo aggiunto il nostro supporto. L’idea che fa da filo conduttore alla nascita e allo sviluppo della polisportiva è che lo sport da sempre ha rappresentato l’elemento di integrazione per eccellenza. Su un campo da calcio, da basket, su una pista di atletico, ovunque si possa praticare un’attività sportiva, si è tutti uguali. Non esistono differenze. Le regole sono le stesse in tutto il mondo. In una società che torna ad alzare muri per la paura del diverso, di perdere la propria cultura, niente può unire più dell’universalità dello sport.
Così nasce a Roma la squadra di calcio che fin da subito si compone di migranti, studenti e detenuti o ex detenuti. Tutti insieme in un campo da calcio. Atletico Diritti si iscrive per la prima volta nella stagione 2014/2015 al campionato di terza categoria del Lazio, un campionato ufficiale della FIGC, nel quale tutt’ora milita. A giocare per la squadra in questi tre anni sono stati ragazzi provenienti da Capo Verde, Senegal, Albania, Venezuela, Gambia, Argentina, Eritrea, Tunisia, Mali, Nigeria e Italia.
Nei mesi successivi è nato anche l’Atletico Diritti Fondi Cricket Club. A comporre il team giocatori provenienti dall’India, dallo Sri Lanka e dal Bangladesh, la maggior parte di loro impegnati nel lavoro agricolo, attività tra le più sviluppate nel sud del Lazio e nella quale sono impegnati tanti migranti provenienti da quei paesi. Sempre tra Fondi e Terracina è nata anche una squadra di calcio a 8 composta da giocatori migranti e italiani.
Un progetto di integrazione, quello di Atletico Diritti, che è valso anche un importante riconoscimento del CONI che ha conferito alla società il premio Buone pratiche.
Negli anni, tuttavia, l’attività dell’Atletico Diritti non si è limitata al campo da gioco. Molte sono state le iniziative che promosse dalla squadra, riguardanti il mondo dello sport, ma non solo. Alla prima giornata del campionato 2015-2016 i giocatori scesero in campo scalzi in solidarietà con i migranti che arrivavano in Europa e per chiedere un cambiamento delle politiche migratorie aprendo all’accoglienza e a vie sicure d’accesso. Sempre durante lo stesso campionato dal campo dell’Atletico Diritti partì un appello – condiviso con CILD, Antigone e Amnesty International Italia – al mondo del calcio affinché scendesse in campo per chiedere “Verità per Giulio Regeni”. Un appello raccolto dalla Serie A e dalla Lega B, oltre che dalla Lega Pallavolo Serie A Femminile che, nei rispettivi campionati di competenza, all’inizio di ogni partita, esibirono lo striscione.
La campagna però forse di maggiore impatto è quella che attualmente vede impegnata la polisportiva.
In occasione del #FootballPeople action weeks, promosso da Fare network contro le discriminazioni nel calcio, è stato presentato un dossier alla Camera dei Deputati su quanto il sistema calcistico italiano nelle regole di accesso al tesseramento sia effettivamente discriminatorio con gli stranieri. Una realtà con la quale, più volte, la stessa squadra dell’Atletico Diritti si è dovuta confrontare. A partire dall’evento della Camera si sono succedute una serie di riunioni con i vertici della Federazione, del Coni e dell’Associazione Italiana Calciatori, nonché con il Governo. L’obiettivo è quello di superare l’attuale disparità rimuovendo, tanto a livello giovanile quanto a livello dilettantistico, gli ostacoli di carattere burocratico che impediscono l’attività sportiva agli stranieri.
Una discriminazione di cui tener conto, in particolare in giornate come queste.