Processo Plan Condor: dall’Italia un contributo alla verità storica
Lo scorso 17 gennaio è stata pronunciata, dalla III Corte di Assise di Roma, la sentenza sul processo italiano al Plan Condor che ha visto la condanna all’ergastolo di 8 dei 27 imputati per le sparizioni e gli omicidi di 43 desaparecidos argentini, cileni e uruguaiani, tutti di origine italiana. Gli imputati sono ex militari e civili inseriti dentro le strutture amministrative e poliziesche del Piano.
Si tratta di un processo rivoluzionario che ha dato la possibilità di affrontare un argomento che era stato quasi dimenticato, almeno in Europa.
Per questo ne parleremo il prossimo 15 febbraio alle ore 17.00 presso la Sala del Consiglio del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma Tre.
Il Piano Condor (noto anche come Plan Condor o Operación Condor) è l’accordo tra le intelligence delle dittature militari sudamericane finalizzata alla sparizione di persone, che vide coinvolti, nei decenni ’70 e ’80, i governi di Cile, Paraguay, Uruguay, Brasile, Bolivia e Argentina. Il processo nasce dalle denunce dei familiari delle vittime, di origine italiana, ed è il secondo in assoluto, dopo quello in Argentina, a occuparsi esplicitamente degli intrecci del coordinamento repressivo tra queste dittature (qui il nostro approfondimento).
Proprio per continuare a parlare di questa storia, in attesa del processo d’Appello, abbiamo organizzato – in collaborazione con Antigone, Progetto Diritti e Università di Roma Tre – un incontro a cui parteciperanno, tra gli altri, il PM del processo, avvocati di parte civile e dello Stato Italiano (costituitosi durante il procedimento), esponenti delle ambasciate di alcuni dei Paesi sudamericani interessati.
L’iniziativa darà diritto a 3 crediti formativi per i giornalisti, mentre 3 crediti formativi sono stati richiesti per gli avvocati (le modalità di iscrizione sono quelle previste dai rispettivi ordini di appartenenza).