Urban Refugees: dove vivono i rifugiati?

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Una domanda che ci si pone spesso, ma a cui spesso non si cerca nemmeno di dare una risposta, è dove siano tutti i rifugiati che arrivano in Europa, dove vivano, cosa facciano. Certamente non sono solo nei campi, questo è sicuro. E ce lo ha raccontato molto bene Sonia Bel Ali, una delle relatrici dI 19 Million Project, la maratona di attivisti e giornalisti che in questi giorni, e fino al 13 novembre, stanno cercando di trovare insieme nuove forme di narrazione sull’emergenza rifugiati.

Sonia è la fondatrice della piattaforma Urban Refugees, un’organizzazione che con l’hashtag #nomorecamps vuole promuovere la campagna per l’abolizione dei campi profughi, partendo dall’idea che sempre più migranti si trasferiscono nelle città, spesso nascondendosi per paura di un’identificazione che, anche in base a quanto stabilito dalla Carta di Dublino, potrebbe comprometterne la richiesta d’asilo.

 

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“L’attenzione dei media è quasi sempre concentrata sui campi, sulle condizioni di vita all’interno di posti recintati, delimitati, in cui lo scambio con l’esterno è minimo”, spiega Ben Ali. “Ed è certamente una questione importante, che va presa in considerazione, ma ci sono anche milioni di rifugiati che vivono nelle città, senza assistenza, senza aiuto, spesso senza nemmeno un’idea sulle persone che potrebbero dar loro una mano. Senza pensare che molti di questi sono minorenni, arrivati qui senza i genitori. La mia idea dietro la campagna #nomorecamps è che non dovremmo lasciare la gente nei campi per troppo tempo, ma che non dovremmo nemmeno dimenticare chi è in esilio nelle città”.

Urban Refugees ha pubblicato uno studio secondo cui, in media, i rifugiati trascorrono in esilio 17 anni della loro vita. “Non possiamo nemmeno pensare che tutto questo tempo sia trascorso nei campi. Perché non sono una soluzione a lungo termine. E comprometterebbero ogni possibilità di integrazione futura. Dobbiamo piuttosto pensare a nuove forme e nuovi progetti di convivenza con le comunità che li ospitano, in modo che ci sia uno scambio reale tra i due mondi, che spesso vivono completamente ignari gli uni degli altri”.

The 19 Million Project è un progetto creato da CILD Italia e Chicas Poderosas, e ha come sponsor Univision e Fusion. Tra i partner internazionali ci sono Google News Lab, Global Editors Network, Berkeley AMI e Valigia Blu.