Caso Regeni, anche il Parlamento Europeo chiede #VeritàPerGiulio
Sulla morte di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano rapito, torturato e ucciso ormai più di un mese fa, l’Egitto deve imperativamente fare chiarezza.
A chiederlo è il Parlamento Europeo in seduta plenaria che questo giovedì ha approvato una risoluzione (che più bipartisan non si può: era infatti presentata da tutti i gruppi parlamentari, con l’unica eccezione dell’Europe of Nations and Freedom Group di Salvini e Le Pen), condannando con forza la tortura e l’omicidio del dottorando italiano e chiedendo a gran voce alle autorità egiziane di “fornire alle loro controparti italiane tutti i documenti e le informazioni necessarie per consentire una rapida, trasparente e imparziale indagine congiunta” nonché compiere ogni sforzo necessario “per consegnare, il più presto possibile, gli autori di questo crimine alla giustizia”.
Il Parlamento Europeo ha anche voluto sottolineare come la morte di Regeni non sia un “incidente isolato” ma piuttosto un drammatico episodio che si fa simbolo delle gravi pratiche illegali che si sono diffuse in Egitto negli ultimi anni (tra sparizioni forzate, torture e morti di soggetti nelle mani della polizia ma anche incarcerazione di massa di migliaia prigionieri di coscienza e restrizioni alla libertà di movimento degli attivisti per i diritti umani).
In altre parole, la risoluzione fa un passo importante, aggiungendo alla (ovvia e quantomai doverosa) condanna della terribile morte di Giulio Regeni anche la meno scontata denuncia di un contesto di violazione sistematica dei diritti umani. E chiedendo agli stati europei di sospendere la cooperazione militare con l’Egitto fino a quando non sarà fatta #VeritàPerGiulio.
La Coalizione Italiana per le Libertà ed i Diritti Civili – già organizzatrice, insieme ad Associazione Antigone e con la partecipazione di Amnesty International Italia, di un sit-in di protesta davanti all’ambasciata egiziana, continuerà nel suo impegno per tenere alta l’attenzione sulla vicenda.
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