Un’Italia frammentata: una ricerca sul rapporto tra italiani e migrazione

Share on FacebookTweet about this on TwitterShare on LinkedInEmail to someone
Print Friendly

Un’Italia che mostra maggiore rifiuto per le élite che per i migranti. Che condanna le politiche migratorie ma riconosce l’accoglienza come valore fondamentale. Insomma, un’Italia frammentata: è proprio questo il titolo della ricerca di More in Common (commissionata con The Social Change Initiative e realizzata da Ipsos Italia) che individua ben sette segmenti in cui la popolazione italiana viene suddivisa.

Si tratta di una ricerca che è stata già condotta in Germania, Francia e Olanda: nessuno degli altri paesi mostra però un quadro altrettanto sfaccettato.

Ad aprile abbiamo anticipato i primi risultati della ricerca su Open Migration:

“Al pari di altri paesi europei, l’Italia è sempre più preoccupata dalle questioni di identità e appartenenza nazionale, dall’interazione con i migranti e da una perdita di controllo percepita sui suoi confini meridionali. Tuttavia, nonostante l’idea diffusa che l’immigrazione sia un male per il paese, una parte significativa degli italiani prova sentimenti di solidarietà ed empatia per gli stranieri: l’opinione pubblica italiana è spesso più sfaccettata di quanto si immagini.”

Scrive Federico Fubini sul Corriere della Sera:

[…]gli italiani sembrano un popolo più frustrato dalla cattiva gestione dei flussi, che ostile agli stranieri in sé (il 72% sostiene il diritto di asilo, il 61% teme un aumento del razzismo). Quanto meno una quota importante dell’opinione pubblica (48%) non è pregiudizialmente né a favore né contro l’immigrazione. Gran parte degli italiani nel mezzo, smarriti, divisi e preoccupati. Segmenti così variegati che nella stessa indagine in Francia, Germania o Olanda non si trovano.

Come Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili abbiamo deciso di diventare partner del progetto per quanto riguarda l’Italia perché ci rendiamo conto che, nel nostro lavoro quotidiano, anche noi che ci occupiamo di advocacy per i diritti umani tendiamo a parlare a chi già ha conoscenza del tema e la pensa come noi, oppure a cercare di far cambiare idea a persone dalle idee e valori radicalmente opposti ai nostri. In altre parole, anche noi – più o meno inconsapevolmente – veniamo tentati dalla polarizzazione, dalla semplificazione di un mondo complesso, in un paese in cui larghe fette di popolazione non si sentono ascoltate e vedono crescere la loro frustrazione.

Questa ricerca, che vi invitiamo a leggere ed analizzare, sarà il punto di partenza per un lavoro ambizioso e importante che intraprenderemo. Vi aggiorneremo molto presto!

 

Immagine di copertina via Wikimedia Commons