Dalla parte del diritto, contro il delirio disumano
Antigone andò incontro alla morte per avere disobbedito all’ordine di Creonte che voleva impedirgli di seppellire il fratello Polinice. Rispose alla legge degli Dei e non a quella ingiusta, fallace degli uomini. Chi salva una vita risponde sempre a una legge superiore.
Noi siamo dalla parte di Medici senza Frontiere per lo stesso motivo per cui da decenni ci occupiamo di diritti umani, di giustizia, di lotta al proibizionismo, di galere illegali e di pseudo-prigioni legali.
Il motivo è sempre lo stesso, ossia mettiamo al centro la persona, la sua libertà, i suoi diritti e primo tra tutti il diritto alla vita. Come non si può capire tutto questo. Da aprile scorso l’Italia è caduta in un delirio autoritario, crudele, disumano, reazionario e nazionalista. Non si distinguono più le argomentazioni dell’estrema destra da quelle di opinionisti dei giornali della zona grigia borghese. Una massa acritica e ignorante fatta di cultori asettici della legalità mette sullo stesso piano scafisti e Ong che salvano vite.
Chiunque rompe il muro del sentimento unanime anti-stranieri è visto come se fosse un criminale, un ladro, una spia, un corrotto, un anti-patriota. Il linguaggio, talvolta, diventa quello del ventennio. Solo che ora vi è un fascismo frammentato, non organizzato. Da più di vent’anni dedico il mio tempo a quella che più o meno è una Ong e da qualche anno abbiamo dato vita a una Coalizione di Ong. Sono entrato mille volte in conflitto con le istituzioni, ma sempre sentendo il rispetto da parte della zona grigia borghese, anche quando abbiamo espresso posizioni anti-popolari. Ma mai ci siamo sentiti veramente soli. È la solitudine dei soggetti liberi e critici che dovrebbe preoccupare tutti perché conduce alle derive autoritarie.
Quando partiti di maggioranza (quasi per intero il Pd), di opposizione (M5S e Lega in primis), movimenti extraparlamentari di destra, pezzi della magistratura, media di massa e opinionisti di vario tipo (da quelli pseudo-legalitari a quelli tardo-nazionalisti) si muovono tutti con lo stesso linguaggio e nello stesso solco c’è seriamente da preoccuparsi. Fortunatamente da qualche giorno, oltre alla Chiesa e a questo giornale, abbiamo iniziato a leggere e sentire voci contrarie (da Roberto Saviano a Massimo Giannini, da Mario Calabresi fino al ministro Graziano del Rio che ha aperto una contraddizione nel Governo). Le ringraziamo.
Infine, alcune osservazioni riguardanti la specifica questione del codice di condotta, il ruolo delle Ong e la legalità.
Mai un protocollo, una circolare e persino una legge nazionale (se mai anche su questo il ministro dell’Interno Marco Minniti dovesse assecondare il vice-presidente M5S della Camera Luigi Di Maio) possono disattendere una convenzione internazionale a cui la nostra Carta Costituzionale da valore primario. E la Convenzione di Montego Bay impone il soccorso in mare. Obbligare al divieto di trasbordo significa costringere alla violazione di norme internazionali e dal punto di vista etico significa subordinare la vita umana al realismo politico. Non si può chiedere questo alle Ong. Ong sta per organizzazioni non governative. Chi intende ‘disciplinarle’ o ‘renderle illegali’ o ‘infangarle’ si mette sullo stesso piano di Orban.
Infine veniamo al culto della legalità. Come ci ha insegnato Luigi Ferrajoli la legalità per essere legittima deve essere conforme ai valori costituzionali. Chi ama la legalità deve rispettare chi la critica o chi disobbedisce ad essa assumendosene le responsabilità. La legge non è un totem da venerare. Non è il bene o il male. Antigone ha dato la sua vita contro la legge ingiusta di Creonte.