SPOTLIGHT: “Creare spazi collettivi ampi di incontro”. Grazia Naletto

Share on FacebookTweet about this on TwitterShare on LinkedInEmail to someone
Print Friendly

1. Qual è stato il percorso che ti ha fatto arrivare a far parte di Lunaria?

Una delle prime iniziative di Lunaria fu l’apertura della rivista “Onde lunghe” dedicata ai movimenti sociali, completamente realizzata da una redazione di attivisti. L’idea, già allora, era quella di contribuire a mettere in rete i movimenti, nella convinzione che la contaminazione reciproca delle idee e delle iniziative pacifiste, antirazziste e ambientaliste fosse indispensabile per evitare i rischi di autoreferenzialità e per cambiare il mondo. Onde lunghe non durò molto, ma quell’idea ha continuato ad ispirare le attività di Lunaria sino ad oggi.

2. Cosa trovi di più interessante nel tuo lavoro?

La possibilità di tenere insieme impegno sociale e politico in uno spazio che dopo molti anni è ancora capace di collocare la lotta contro ogni forma di xenofobia, di discriminazione e di razzismo nel contesto più ampio della lotta contro le ingiustizie e le diseguaglianze economiche e sociali.

3. Qual è la cosa di cui sei più orgogliosa dell’organizzazione di cui fai parte?

Lunaria è una piccola associazione che riesce a fare grandi cose e ha una base sociale prevalentemente costituita da giovani. Questo è sicuramente una delle caratteristiche che la distingue rispetto a molte altre realtà del terzo settore e che ne favorisce la rigenerazione continua sul piano dei contenuti, dei linguaggi e delle metodologie di lavoro. Ma non aggiro la domanda. La scelta di fare un lavoro specifico, sistematico e trasversale contro il razzismo è quella che mi piace ricordare.

4. Qual è il tuo desiderio per il settore in questo momento?

Credo che sarebbe importante recuperare la capacità di creare spazi collettivi ampi di incontro, di riflessione, di elaborazione politica e di mobilitazione comune per proteggere i diritti delle persone, di tutte le persone in una fase di pericolosa deriva politica, culturale e sociale.

5. Chi o cosa ti ispira? (role model o persone che ti hanno ispirato con il loro esempio/lavoro/coraggio)

Può sembrare una risposta scontata, ma credo che la mia passione antirazzista sia nata ai tempi della lotta contro l’apartheid. La figura di Nelson Mandela è stata sicuramente un punto di riferimento.

6. Cosa stai leggendo in questo momento?

Il grande sogno di Almudena Grandes, per la seconda volta a distanza pochi mesi. L’ho trovato profetico..

7. Film preferito?

Qui proprio è difficilissimo rispondere.. Bread and roses di ken Loach, ma anche il recente e bellissimo Perfect days di Wim Wenders.

8. Flashback a quando avevi 10 anni. Cosa volevi fare da grande?

La pettinatrice.

9. Il nostro paese ce la farà a diventare migliore se…

Si libererà in modo definitivo dal fascismo, dal razzismo e dal sessismo.