Lotta alla disinformazione: abbiamo firmato l’appello di Mozilla

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A pochi mesi di distanza dalle prossime elezioni del Parlamento europeo, che si terranno a maggio, Mozilla, Access Now, Reporter senza frontiere e altre 35 organizzazioni, tra le quali CILD, hanno firmato una lettera aperta indirizzata a Facebook, per chiedere all’azienda maggiore trasparenza per quanto riguarda la pubblicità politica presente sulla propria piattaforma.

Oggi vi scriviamo come gruppo di tecnologi, difensori dei diritti umani, accademici, giornalisti e utenti di Facebook, profondamente preoccupati per la validità delle promesse di Facebook di proteggere gli utenti europei da campagne di disinformazione mirate alle elezioni del Parlamento europeo“.

Questo l’incipit della lettera aperta attraverso la quale viene chiesto a Facebook di mantenere le promesse fatte dall’azienda con la firma del codice di condotta dell’UE sulla disinformazione.

Per rispettare gli standard del codice di condotta dell’UE, si legge nella lettera, sarebbe necessario creare dei meccanismi di trasparenza prima delle elezioni.

Ad esempio, viene chiesto lo sviluppo di strumenti di analisi degli annunci politici. La creazione di strumenti volti a garantire che tutte le pubblicità politiche siano distinte in modo chiaro da altri contenuti e siano accompagnate da criteri chiave di targeting quali l’identità dello sponsor e l’importo speso per la piattaforma in tutti i paesi dell’UE. Altra richiesta presente nella lettera è quella di porre fine ai disagi causati ai ricercatori che stanno lavorando su strumenti per fornire una maggiore trasparenza per le piattaforme social.

Nonostante gli impegni presi, infatti, Facebook ha reso la pubblicità politica più opaca, e recentemente ha bloccato l’accesso a strumenti di trasparenza creati da terzi. Questi, i comportamenti dell’azienda che hanno spinto Mozilla ad iniziare questa campagna in nome della trasparenza e contro la manipolazione politica.

Facebook – continua la lettera – ha promesso “ai legislatori e agli utenti europei di aumentare la trasparenza della pubblicità politica sulla piattaforma, per prevenire gli abusi durante le elezioni.” Allo stesso tempo, però la piattaforma ha adottato “misure per bloccare l’accesso agli strumenti di trasparenza.”

Facebook è un’azienda con alle spalle una lunga storia di rapporti politici, per questo nella lettera si sottolinea che “la trasparenza non può esistere solo alle condizioni con cui le aziende tecnologiche più grandi e potenti del mondo si trovano a loro agio”.

La policy dell’azienda sta compromettendo la scelta degli utenti di installare strumenti che li possano aiutare ad analizzare gli annunci politici, esercitando così un controllo sugli utenti connessi ad Internet che hanno accesso alle informazioni.

 

 

Qui il testo integrale della lettera

Qui il codice di condotta europeo sulla disinformazione