Accordo Italia-Niger: oggi abbiamo reso pubblico il testo

Accordo Italia-Niger
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Oggi, insieme all’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI) e a Rete Disarmo, abbiamo reso pubblico il contenuto dell’accordo di cooperazione stipulato tra Italia e Niger nel settembre 2017. La diffusione dell’accordo, che non è ancora stato ratificato né pubblicato in Gazzetta Ufficiale nonostante la sua natura di vero e proprio accordo internazionale, è avvenuta nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la Federazione Nazionale Stampa Italiana. Nella conferenza stampa sono intervenuti Francesco Vignarca (Rete Disarmo), gli avvocati Arturo Salerni, Gennaro Santoro (CILD), Giulia Crescini, Lucia Gennari e Salvatore Fachile (ASGI) e il giornalista Giacomo Zandonini.

Con una richiesta di accesso civico, Asgi aveva chiesto di conoscere il contenuto dell’accordo Italia-Niger e di ricevere copia delle lettere del 1 novembre 2017 e del 15 gennaio 2018 inviate dal governo nigerino a quello italiano, ma il Governo italiano aveva negato l’accesso a questi documenti per motivi di sicurezza e pregiudizio per le relazioni internazionali. A seguito di questo diniego, gli avvocati di ASGI, con l’intervento ad adiuvandum di CILD e Naga, hanno quindi presentato ricorso al Tribunale Amministrativo per il Lazio, che il 16 novembre scorso ha parzialmente accolto il ricorso ordinando al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale di esibire l’accordo.

Il testo dell’accordo di cooperazione stipulato tra Italia e Niger il 26 settembre 2017 risulta estremamente semplice – si tratta di sole 6 pagine – ed è sostanzialmente un copia incolla di accordi precedentemente conclusi dall’Italia. A dimostrarlo ci sono varie incongruità, tra cui la menzione di visite di navi tra le forme di cooperazione tra Italia e Niger, un Paese che non ha accesso al mare. Particolarmente rilevante è la parte del trattato che riguarda la cooperazione relativa ai prodotti della difesa, che sembra trasformare la collaborazione tra Italia e Niger in una collaborazione di tipo industriale. Questa si traduce nella cessione di materiale militare da parte del nostro Paese e nella possibilità per i privati di esportare mezzi militari aggirando la normativa sul commercio delle armi.

La modalità di conclusione di questo accordo rientra in un più ampio contesto nel quale le autorità italiane ricorrono sempre più spesso ad accordi in forma semplificata. Questi accordi, entrando in vigore al momento della firma, vengono sottratti al procedimento di previa autorizzazione legislativa alla ratifica e, dunque, al controllo delle Camere e del Presidente della Repubblica. In altre parole, l’accordo Italia-Niger sta espletando i suoi effetti dall’autunno del 2017, ma ad oggi non è ancora stato sottoposto al vaglio del Parlamento.

Se il TAR del Lazio ha ordinato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale di esibire l’accordo, diversa è stata la decisione che i giudici hanno preso in relazione alle lettere del 1 novembre 2017 e del 15 gennaio 2018 inviate dal governo nigerino a quello italiano. Vista la semplicità del testo dell’accordo, queste lettere sembrerebbero costituire la vera base giuridica della cooperazione tra i due Stati, ma al momento il contenuto di queste lettere è sconosciuto non solo alla società civile, ma anche agli stessi Parlamentari.

Il caso dell’accordo Italia-Niger dimostra come l’accesso civico si stia rivelando uno strumento utile e necessario per garantire la trasparenza ed il controllo democratico sulla politica estera del Governo italiano. Per questo motivo, ASGI e CILD presenteranno un ricorso al Consiglio di Stato in relazione a quella parte della sentenza del TAR che nega l’accesso alle lettere inviate dalle autorità nigerine. Questo ricorso sarà strategico perché contribuirà a ristabilire il principio democratico su cui è fondata la normativa sull’accesso civico e la possibilità della società civile di effettuare un controllo diffuso delle attività della pubblica amministrazione.

 

Ecco i documenti consegnati oggi alla conferenza stampa: