Il 14 febbraio abbiamo chiesto #LoStessoSì
In alto i cuori!
Di sicuro la frase è stata detta da molti sabato scorso durante le Piazzate d’amore, flash-mob tenutisi in più di 30 piazze italiane, unendo persone di tutte le età e orientamento sessuale, associazioni LGBT e non.
Perché tutti siamo cittadini e tutti abbiamo il diritto di poterci unire in matrimonio davanti alla legge con i diritti e doveri che ne conseguono. Di dire, insomma, #LoStessoSì: è questo l’hashtag della campagna che chiede il matrimonio egualitario. Il simbolo è un cuore con il segno ‘uguale’.
Nel 2010 un sondaggio della CNN mostrò per la prima volta che più del 50% dell’opinione pubblica USA sosteneva il matrimonio egualitario. Quest’anno Human Rights Campaign ha pubblicato un sondaggio nazionale che porta quella percentuale a oltre il 60% dei cittadini.
Una recente ricerca di Episteme mostra che più del 70% degli italiani pensa che l’omosessualità sia una normale espressione della sessualità.
Ma siamo ancora drammaticamente indietro: la mappa 2014 sul riconoscimento dei diritti LGBTI di Ilga Europe ci posiziona agli ultimi posti in Europa, sotto Romania e Bulgaria e poco sopra Bosnia e Lettonia.
Numerosi Paesi Europei riconoscono le unioni tra persone dello stesso sesso; negli Stati Uniti la sentenza della Corte Suprema del 2013 ha aperto la strada al riconoscimento delle unioni gay in moltissimi stati americani, al momento ben 37, inclusi stati tradizionalmente conservatori come Montana e Alabama.
Non è ormai il momento anche in Italia?