Policy brief – SLAPP in Italia: impatto, lacune normative e proposte
Le Strategic Lawsuits Against Public Participation (SLAPP) rappresentano una minaccia crescente per la libertà di espressione e il diritto all’informazione in Europa, alimentando spirali che possono danneggiare le democrazie. Non è un caso che questo termine faccia riferimento al potenziale impatto negativo che delle azioni legali temerarie possono avere sulla partecipazione pubblica, colpendo non solamente giornalisti, ma anche attivisti, organizzazioni della società civile e semplici cittadini.
In Italia, il fenomeno assume caratteristiche peculiari, intrecciandosi con la fragilità del sistema mediatico, l’uso politico-giudiziario della diffamazione e la mancanza di strumenti efficaci di tutela preventiva.
L’Italia, così come tutti gli Stati membri dell’Unione Europea ha l’obbligo di uniformarsi alla Direttiva Anti-SLAPP entro il mese di maggio 2026.
Riteniamo urgente per questo che venga promossa e attivata una proficua attività legislativa che consenta di colmare questo gap, proteggere i diritti di giornalisti, attivisti e cittadini.
Il presente documento, a tal proposito, fornisce un’analisi approfondita della situazione italiana, collegando il quadro empirico ai riferimenti normativi europei più recenti – la Direttiva Anti-SLAPP (UE 2024/1069) e la Raccomandazione CM/Rec(2024)2 del Consiglio d’Europa – per proporre raccomandazioni operative in vista del recepimento nazionale.



