Processo sul CPR di Potenza: ammesse ASGI,CILD,Le Carbet e Spazi circolari

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Tortura, maltrattamenti, false nomine fiduciarie degli avvocati e frode nelle pubbliche forniture: ASGI, CILD, Le Carbet e Spazi Circolari ammesse come parti civili nel maxi-processo sul CPR di Potenza.


Il 9 gennaio, presso il Tribunale di Potenza, si è aperto il maxi-processo sul CPR di Palazzo San Gervasio che vede 27 persone sul banco degli imputati. Tra questi: i rappresentanti dell’ex ente gestore, ENGEL ITALIA s.r.l., accusati di “frode nelle pubbliche forniture”; medici, ispettori e personale di polizia imputati per tortura e maltrattamenti, nonché responsabili del servizio di informazione normativa, mediatori e numerosi avvocati accusati di un mercimonio di false nomine fiduciarie.
Nella seconda udienza tenutasi nella mattinata di oggi sono state ammesse a costituirsi parte civile in questo processo le associazioni ASGI, CILD, Le Carbet e Spazi Circolari, rispettivamente difese dagli avvocati Arturo Raffaele Covella, Federica Borlizzi, Maria Pia Cecere e Francesco Romeo, nonché alcune persone danneggiate dai reati detenute nel CPR e difese dall’avv. Gennaro Santoro.

“L’ammissione delle nostre associazioni come parti civili è un risultato fondamentale non solo per portare alla luce le violazioni sistematiche che avvenivano nel Centro di Palazzo San Gervasio, ma anche per denunciare l’intero sistema dei CPR, che consideriamo inaccettabile e disumano. Il processo che si è aperto a Potenza non riguarda solo una realtà locale, ma evidenzia un sistema strutturale di abusi e violazioni che si ripetono in tutti i CPR italiani. Le indagini della Procura confermano quello che denunciamo da anni: le condizioni di detenzione sono inumane e degradanti.
La carenza cronica di servizi, la somministrazione generalizzata e impropria di psicofarmaci, i maltrattamenti e le torture rappresentano una ferita intollerabile per i diritti fondamentali delle persone detenute.
La nostra costituzione di parte civile era, dunque, un atto dovuto e faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità perché quanti abbiano subito violenze ed abusi possano ricevere giustizia”.