Giorno della Memoria, ci ha scritto la Senatrice Liliana Segre
Anche quest’anno la nostra Coalizione ha voluto dedicare una giornata di approfondimento e di ricordo al dramma dell’Olocausto. Lo ha fatto in collaborazione con l’Università Roma Tre coinvolgendo centinaia di ragazzi dei licei romani. Proprio a quest’ultimi è indirizzato il saluto della Senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alle violenze dei campi di sterminio che, con tutta la sua passione e il suo impegno, insiste nel compito di ricordare ciò che è stato perché le nuove generazioni non lo ripetano.
Ecco cosa ci ha scritto:
Saluto con vero piacere tutti i partecipanti alle commemorazioni del Giorno della Memoria 2020 presso l’Aula Magna dell’Università Roma 3.
Appuntamento importante quello del Giorno della Memoria, non rituale, occasione in cui una intera comunità, giovani e adulti, studenti e docenti, la cittadinanza tutta fa i conti con il passato e con un evento eccezionale come la tragedia della Shoah, il massacro di milioni di uomini, donne e bambini di origine ebraica nei campi di sterminio nazisti.
Mai dimenticare le parole con le quali Primo Levi ci ha per sempre ammoniti: se quell’orrore è potuto accadere, può accadere ancora. Il pericolo è sempre in agguato: odio, razzismo, antisemitismo, discriminazione, ingiustizia, violenza, guerre, sono malattie anche del nostro tempo. Mai abbassare la guardia, mai voltare la testa dall’altra parte, mai cedere all’indifferenza.
Nessuno più di me è sensibile al tema dell’indifferenza. Quando fu inaugurato il Memoriale della Shoah di Milano chiesi che fosse scolpita a caratteri cubitali proprio la parola “Indifferenza” sul muro del binario 21, quello da cui partivano i vagoni piombati verso i campi di sterminio nazisti. Quando infatti nel 1943 partimmo ammassati in un carro bestiame sentimmo su di noi proprio il vento gelido dell’indifferenza, la lontananza della nostra città e dei nostri concittadini. Indifferenza è quando nessuno ti parla, nessuno ti vede, nessuno ti pensa, nessuno ti aiuta, tutti voltano la testa dall’altra parte.
E invece bisogna assolutamente conoscere, denunciare, reagire. I care come si dice in inglese, prendersi cura, interessarsi.
Buona Giornata della Memoria dunque e di nuovo un caro saluto a tutti voi,
Liliana Segre